Cresce la banda dei ’finti avvocati’ In manette altri sei truffatori

Nove raggiri in provincia. I malviventi telefonavano. agli anziani chiedendo soldi. per incidenti inesistenti

Migration

Si allarga la rete dei ’trasfertisti della truffa’ di origini napoletane legati a un’indagine condotta dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Bologna tra l’ottobre 2020 e il maggio 2021, che, nata dalla denuncia di una donna 95enne di Marzabotto, che fu derubata di 3.880 euro, ha portato a scoprire un complessivo di 70 truffe ad anziani, per 200mila euro circa sottratti illegalmente, compiute da un gruppo di 16 indagati complessivi residenti tra Napoli e Torre del Greco, che con la tecnica del ’finto avvocato’ sarebbero riusciti in nove occasioni sul territorio provinciale, tra alcuni comuni dell’Appennino, Marzabotto e Casalecchio di Reno, ad estorcere con l’inganno denaro e preziosi alle vittime. L’indagine aveva già portato, nel dicembre scorso, all’esecuzione di 10 misure cautelari nei confronti degli indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, tutti tra i venti e i 46 anni, prima che il Gip di Bologna, a seguito della dichiarazione di incompetenza riguardo ad altri fatti contestati, passasse la competenza al Tribunale di Napoli, il cui Gip ha disposto sei nuove misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati, di cui quattro in carcere – una non ancora eseguita a causa della irreperibilità dell’indagato – e due agli arresti domiciliari, eseguite ieri mattina dai carabinieri del nucleo investigativo bolognese assieme ai militari dell’Arma napoletana.

Secondo il nuovo stralcio di inchiesta, anche i nuovi soggetti destinatari di misura sarebbero stati coinvolti nella raffica di truffe – 17 in Emilia-Romagna e nove in diversi Comuni della nostra provincia –, facenti parte delle organizzazioni già individuate nell’indagine. Queste avevano dislocato i propri call-center da cui partivano le telefonate di raggiro nei confronti delle vittime, con cui i truffatori si fingevano avvocati di parti lese in incidenti provocati da parenti degli anziani, per il cui saldo venivano richiesti compensi in denaro o in gioielli che venivano ’ritirati’ in un secondo momento dai complici ’trasfertisti’, che si trovavano sul posto.

Più precisamente, i nuovi indagati, che sono cinque uomini di 35, 38, 37, 30 e 29 anni e una donna di 36, farebbero parte della costola associativa con base a Barcellona, da dove, utilizzando sim iberiche, i truffatori facevano partire le ’chiamate esca’. Barcellona, inoltre, si è rivelata essere secondo gli investigatori la base logistica e operativa per un traffico di marijuana, del tipo Amnesia, lì acquistata e poi spedita in Italia, ma destinata solo al territorio campano e gestita da alcuni degli indagati. Nel corso dell’inchiesta era stato arrestato in flagranza uno dei corrieri con 5 chili di ’erba’.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro