Bologna, 3 dicembre 2023 – Venti di burrasca, mareggiate e paura (soprattutto in Toscana con onde alte 4 metri a Livorno), acqua alta a Venezia, tempeste di neve, uno scialpinista di 66 anni morto travolto da una frana sulle Dolomiti in provincia di Belluno. E il Po che in 24 ore è salito di oltre due metri.
Eccolo, il maltempo. Ha colpito duro anche in Emilia-Romagna e Marche. Un po’ di ansia per i fiumi (sopratuttto dopo ciò che è successo in maggio), monitorati i corsi d’acqua del Reggiano e del Modenese, casse di espansione in funzione in Emilia.
Ma il vero protagonista è stato il vento, insieme al caldo. Sì, il caldo. In molte località delle due regioni si è verificato un fenomeno singolare: venerdì dalle 8 di sera alle 10, la temperatura è cresciuta, è più che raddoppiata, arrivando (a buio pesto) a supeare anche i 20 gradi. Due ore prima ce n’erano 5 o 6.
Le raffiche di vento hanno poi fatto una strage di alberi, dal Riminese al Cesenate, passando per Pesaro, Ancona e un po’ tutta la riviera marchigiana.
A San Marino è crollato il tendone del circo e due persone sono rimaste ferite; a Riccione le raffiche hanno danneggiato una tensostruttura vicina allo stadio del nuoto e sradicato un enorme pino che ha provocato una temporanea fuga di gas. Nel Reggiano evacuate due famiglie; la forza del vento ha fatto volar via il tetto dell’abitazione. Emergenze in molte altre località, centinaia di interventi da parte dei vigili del fuoco.
Il vento, nel Pesarese, è arrivato a soffiare ai 110 km orari. Chiusi dei cimiteri, stop alle scuole a Jesi e Osimo.Gli alberi caduti hanno travolto abitazioni e auto in sosta: un mezzo miracolo che non ci sia scappata la tragedia.
Meteo pazzo, si diceva: dal vento al caldo. A Macerata rinviata l’apertura natalizia, prevista per ieri, della pista di pattinaggio sul ghiaccio. Ghiaccio che, incredibile, si scioglieva. Per la giornata odierna è prevista un’allerta arancione nella pianura modenese dell’Emilia Romagna.