Dà di matto al pronto soccorso: denunciato

Aggressivo con sanitari, guardie giurate e poliziotti, l’uomo è nei guai per resistenza e interruzione di servizio

Ennesima aggressione a sanitari all’interno dell’ospedale. Questa volta è toccato a medici e infermieri di turno al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore e pure alle guardie giurate incaricare di vegliare sulla sicurezza dell’ospedale.

È successo tutto l’altra notte, quando un trentunenne si è presentato spontaneamente al pronto soccorso del nosocomio, non è chiaro lamentando quale malessere, ma in evidente stato di forte alterazione. Fin dal primo momento infatti l’uomo ha mostrato un atteggiamento molto aggressivo e agitato nei confronti dei sanitari, che si sono visti costretti a chiedere il contributo delle guardie giurate di servizio per tentare di contenerne le ire. Invano: l’uomo non si è fatto certo intimidire e anziché placarsi ha iniziato a inveire pure contro questi ultimi intervenuti. Il tutto scatenando un putiferio all’interno della sala d’aspetto del pronto soccorso al piano terra dell’ospedale, impedendo ai pazienti di accedere alle cure e agli altri sanitari di turno di lavorare in serenità.

Così, esasperati e incapaci di calmarlo, i sanitari si sono visti costretti a chiamare la polizia, che è accorsa nel giro di pochi minuti. E il trentunenne, ancora una volta, non si è lasciato intimidire, e ha mantenuto il medesimo atteggiamento aggressivo anche con gli agenti intervenuti. Alla fine, ha rimediato una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e per interruzione di pubblico servizio.

Non è purtroppo il primo episodio simile che si registra ai danni di medici, infermieri oppure operatori socio-sanitari in città, di recente: la scorsa settimana, un medico sessantacinquenne della Pediatria del Sant’Orsola è stato aggredito e picchiato a sangue con calci e pugni proprio fuori dall’ospedale, mentre si recava al lavoro; e il giorno successivo un infermiere di 29 anni è stato preso a pugni in faccia da un paziente psichiatrico diciottenne, mentre si occupava di lui, ancora una volta al pronto soccorso del Maggiore.

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