GABRIELE TASSI
Cronaca

Fattura elettronica 2019, emesse 1,3 milioni di ricevute a Bologna

Emesse da inizio anno da più di 22mila operatori. Le partite Iva e il nuovo strumento: "Il vero banco di prova? Le prossime settimane"

Fattura elettronica

Fattura elettronica

Bologna, 26 gennaio 2019 - La tempesta è passata. O meglio, si sono un po’ placate le acque a quasi un mese dall’introduzione della fatturazione elettronica. Che la ribattezzata ‘rivoluzione del commercio’ si sia già ben inserita nel quotidiano delle imprese e dei liberi professionisti? Tutto da vedere. Esistono nelle zone appenniniche che non hanno una connessione a internet. Intanto però i dati relativi all’esordio della e-fattura, secondo l’Agenzia delle Entrate sono «confortanti. Oltre un milione e 300mila quelle emesse nella sola provincia di Bologna da più di 22mila operatori». Cifre che, confrontate con quelle regionali (3milioni e centomila per 90mila partita Iva), indicano come sotto le Due torri si fatturi quasi la metà di tutta l’Emilia-Romagna. Nel primo mese, più di un milione e mezzo di persone, in Italia, ha detto addio per sempre a carta e penna «salvo che per le ipotesi di esonero – prosegue l’Agenzia -, l’emissione della fattura elettronica, utilizzando esclusivamente il formato Xml, e la trasmissione al Sdi è un obbligo.

Diversamente la si considera come non emessa, determinando l’applicabilità di sanzioni a carico del fornitore, dal 90% al 180% dell’imposta relativa all’imponibile non correttamente documentato con un minimo di 500 euro, e l’impossibilità per il cliente di portare l’Iva in detrazione. In caso di ritardo invece, il legislatore ha previsto la disapplicazione o comunque l’attenuazione del regime sanzionatorio per la prima fase di avvio, fino al 30 giugno per i ‘trimestrali’, e fino al 30 settembre per i ‘contribuenti mensili’». Mentre le preoccupazioni a livello tecnologico salgono, specie per le aziende appenniniche prive di connessione a internet, l’Agenzia ricorda che «è possibile utilizzare il software gratuito ‘Stand alone’, anche in assenza di una connessione internet. L’invio del file generato potrà avvenire in un momento successivo da altra postazione collegata alla rete. In alternativa si potranno affidare ad un soggetto terzo i compiti di emissione e trasmissione della fattura elettronica».

È qui che entrano in gioco commercialisti e associazioni di categoria. «Cna, per esempio – spiega Marco Mazzanti, direttore Cna servizi Bologna – ha offerto ai propri associati un’ampia gamma di servizi che consente loro di scegliere se affidare a Cna l’intero ciclo della fatturazione elettronica, dalla creazione, all’invio, dalla ricezione e alla loro conservazione». Matteo Martignani, responsabile del settore fiscale di Confartigianato Bologna metropolitana aggiunge: «Stiamo raggiungendo il 100% dell’efficienza grazie a un gruppo di lavoro ‘interforze’ attivo sul territorio. Chi non è allacciato alla rete internet, per esempio, può demandare le fatture in conto terzi al consulente dedicato». «Il vero banco di prova sarà la prossima settimana – commenta Alessandro Bonazzi, presidente dell’Ordine dei commercialisti nostrano -. A suo tempo avevamo chiesto un’applicazione graduale della norma, ma non è stato possibile per una questione di gettito. Ci auguriamo che l’avvento della fatturazione elettronica possa portare vantaggi in termini di rapidità e controllo».

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