"Il polo della conoscenza, la sfida sotto le Due Torri"

I progetti su Bologna parlano di recupero delle aree dismesse e nuovi spazi. L’assessore Laudani: "Una Smart City unisce rivoluzione digitale e urbanistica"

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di Francesco Moroni

La Bologna del futuro si appresta a prendere volto attraverso un’opera di rigenerazione che mira al recupero di spazi dismessi e alla creazione di nuove opportunità. Dalla riqualificazione delle aree ferroviarie al restyling del parco della Montagnola, dal Parco della Resilienza nel quadrilatero Scalo-Malvasia all’interramento della linea Bologna-Portomaggiore: i progetti sono diversi, ma seguono tutti lo stesso filo logico.

"Non a caso, nella nuova amministrazione, la delega all’Urbanistica e quella alla Ricerca vanno di pari passo – commenta Raffaele Laudani, titolare di entrambi gli assessorati –. Una Smart City va vista in termini ampi, ad esempio come ‘città della conoscenza’, uno dei nostri progetti bandiera, che significa sia innovazione tecnologica e digitale, ma più in generale anche la costruzione di una piattaforma territoriale: una parte tradizionale, fisica, e una digitale". La ‘Via della conoscenza’ prenderà così via lungo il quadrante nord-ovest della città, dal Lazzaretto passando per l’ex scalo Ragione, la stazione, l’ex mercato, il Navile, fino a l Tecnopolo e via Stalingrado, con "l’idea che queste risorse possano innescare un processo di trasformazione anche molto più ampio", sottolinea Laudani.

Per il recupero delle aree ferroviarie si parte con l’acquisizione del Comune, con le risorse Pnrr previste per i Piani Urbani Integrati, di una porzione degli immobili dello Scalo Ravone entro il 31 gennaio prossimo, insieme a un confronto sul futuro delle ex Ogr (Officine grandi riparazioni). Ma spiccano anche l’utilizzo di parte degli edifici adiacenti alla stazione centrale per la realizzazione del Polo della Memoria Democratica (secondo Laudani, "il biglietto da visita di Bologna), il recupero e la riqualificazione del Dlf e la candidatura di una porzione dello scalo ferroviario Ravone e dell’area Omv Ravone al concorso internazionale di progettazione ‘Reinventing Cities’.

"È proprio la rigenerazione urbana la strategia attraverso cui vogliamo fare di Bologna una piattaforma europea della conoscenza. E una piattaforma urbana cosa fa? Connette, attrae. Noi vogliamo attirare investimenti, talenti, centri di ricerca e connetterli alle realtà già esistenti".

Per quello che riguarda gli altri interventi di rigenerazione, invece, balza all’occhio il restyling del parco della Montagnola, con al posto della tendostruttura circolare un nuovo edificio a basso consumo energetico, grazie a un progetto da due milioni di euro. Il nuovo parco accoglierà una sala polivalente e spazi per attività culturali.

Si passa poi anche al progetto per il Quadrilatero tra le vie Malvasia, Pier de’ Crescenzi, Casarini e dello Scalo, con i cantieri per la riqualificazione del giardino, che diventerà il nuovo Parco della Resilienza, e per l’abbattimento della vecchia palestra, al posto della quale sorgerà un nuovo padiglione per la comunità di residenti con Auditorium e Aula Polivalente. L’investimento complessivo ammonta a sette milioni di euro e prevede la rigenerazione dell’area con la trasformazione di una parte degli attuali spazi pertinenziali in spazi di uso pubblico e la riqualificazione energetica degli edifici di edilizia residenziale pubblica.

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