Il racconto di Forni sul gatto Gino finisce nell’antologia degli animali

Il celebre gatto Re Gino di San Giovanni in Persiceto viene commemorato con una statua dopo la sua scomparsa nel 2018. Il docente Paolo Forni racconta la storia del felino amato dai cittadini, inserita in un'antologia presentata al Salone del libro.

Il racconto di Forni sul gatto Gino finisce nell’antologia degli animali

Il racconto di Forni sul gatto Gino finisce nell’antologia degli animali

"Un cucciolo di gatto dal pelo fulvo era diventato il nuovo inquilino di un appartamento di Bologna. Ma il micio non si sentiva cittadino. E quando la sua padrona si trasferì a San Giovanni in Persiceto, comune poco distante dalla città felsinea, quel cucciolo trovò la sua dimensione". E’ un passo del racconto sul celebre gatto, ‘Re Gino’, scritto dal docente persicetano Paolo Forni. Racconto inserito nel volume ’Amore per gli animali’, antologia di Historica Edizioni presentato al ‘Salone del libro’ conclusosi nei giorni scorsi.

Il gatto Gino, il micio che era divenuto popolare sui media e nel web, è scomparso a causa di un investimento nel novembre del 2018. Tanto che l’amministrazione comunale, in collaborazione con i cittadini che supportavano il gatto che era di proprietà di una signora, gli ha dedicato una statua, realizzata dallo scultore Claudio Nicoli. Statua che si trova sotto al porticato all’ingresso del municipio.

"Il racconto – spiega Forni – narra la storia di un felino che è stato ed è tuttora un beniamino per i persicetani. Ho pensato di scrivere sul gatto Gino quando mi hanno invitato al concorso letterario in cui si partecipava inviando un racconto incentrato sugli animali. E allora – continua il docente – il mio pensiero è andato subito al gatto Gino. Perché il vero sovrano di Persiceto non è Re Bertoldo, la maschera dello storico carnevale, bensì Re Gino".

La storia di Forni è stata apprezzata ed è stata inserita nell’antologia in cui, per ragioni di privacy, non possono essere indicati i nomi dei ’sudditi’ di Gino che si sono presi cura di lui nel corso della sua vita terrena.

"Nell’incipit – prosegue Forni – mi sono permesso di citare il grande Giovannino Guareschi, sia per il suo valore di scrittore, sia per l’amicizia che mi lega al figlio Alberto. So che ad Alberto fa piacere che venga ricordato il padre per la sua intera attività di letterato e disegnatore. Non solo come creatore di Don Camillo e Peppone".

All’inizio del racconto si legge: "Ci sono delle storie inventate che sono talmente vere da anticipare la realtà. E storie reali che si stenta a credere vere. O, come affermava Giovannino Guareschi, le favole paiono vere e le storie vere sembrano favole. Una di queste ultime è quella che ho raccontato con protagonista il gatto Gino".

Pier Luigi Trombetta