
di Nicoletta Tempera
"Con la cocaina si convive troppo serenamente e la cannabis è ormai banalizzata". La tossicologa Elia Del Borrello ha ogni giorno a che fare con l’universo infinito delle droghe e dei suoi effetti devastanti. Una realtà presente e sottovalutata, che la pandemia non ha fatto scomparire, ma soltanto nascosto sotto il tappetto, relegandola a un uso domestico. Ma non per questo meno dannoso.
Dottoressa Del Borrello come vede la ‘Bologna tossica’ dal suo laboratorio?
"Vedo una città dove cocaina e marijuana la fanno da padrone. E un banco di prova perfetto, data la grande presenza di giovani, per testare nuove sostanze. L’immissione sul mercato di una nuova droga non segue gli iter scrupolosi dei vaccini, per intenderci".
Di coca, anche tra i giovanissimi, si è tornato a parlare molto con l’inchiesta Villa Inferno...
"La cocaina tra un po’ la venderanno anche al Mercato delle Erbe, tanto è diffusa. È un rifugio per chi è insicuro, che ne fa uso convinto che possa migliorare le sue prestazioni lavorative e le capacità di integrazione sociale, è una droga che va condivisa. E ora che non ci sono più feste, la condivisione è domestica. Chi ne fa uso ne diventa schiavo: l’alterazione della personalità, la dipendenza psicologica che porta a mettere al centro di tutto la coca portano gli assuntori non solo a commettere, ma anche a diventare a loro volta vittime di reati".
E poi ci sono i danni fisici.
"La cocaina è cardiotossica: provoca una eccessiva stimolazione cardiaca e cerebrale. Causa l’infarto. E quella che c’è in giro adesso, pura anche al 90 per cento, uccide allo stesso modo dell’eroina bianca. Anni fa si moriva perché le droghe erano tagliate male, con sostanze tossiche: ora perché sono troppo pure. Per non parlare poi del mix cocaina e alcol, che sviluppa nel corpo il cocaetilene, una sostanza che, oltre a danneggiare il cuore, a lungo termine compromette anche il fegato".
E l’età degli assuntori? Si sta abbassando?
"Si è abbassata tantissimo. E questo anche perché si è banalizzato l’uso della cannabis, che è una porta alle altre sostanze. Fumare marijuana è una pratica comune a tantissimi adolescenti, viene considerato un ‘tassello’ per entrare a far parte di un gruppo e chi resiste finisce isolato. Sabato sera sono passata in piazza della Mercanzia: questo era la situazione".
E le droghe sintetiche?
"Come dicevo, Bologna è un laboratorio. Qui passa di tutto. Anche il mefedrone e il Gbl - la droga dello stupro - con proprietà eccitanti e disinibenti, hanno un mercato fiorente. Poi c’è tutto il mondo delle metanfetamine, diffuse tra il popolo delle discoteche e dei rave perché ‘performanti’, danno una grande impressione di resistenza. E danni fisici drammatici".
Quali?
"Causano ipertermia: è come se gli organi ‘cuocessero’ dentro al corpo, finendo per deteriorarsi. E chi si sente male, in determinati contesti illegali, fa fatica anche a farsi soccorrere, ritardando le cure necessarie. Mettendo a rischio la sua vita".
Ma con lockdown, non è diventato più difficile acquistarle?
"Macché. Queste chiusure hanno costretto i ragazzi davanti ai computer. Tutto quello che prima si acquistava in strada, adesso si trova col passa parola su internet. E arriva a casa direttamente con il corriere".