La guerra dei documenti: i circoli Pd blindano Tosiani

Le firme sono 75, l’attacco ai dissidenti: "Il segretario ha cucito, altri strappano". Tavolo della coalizione la settimana prossima, seguirà la cruciale Direzione

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"Vogliamo esprimere apprezzamento per il lavoro fatto e pieno sostegno al segretario Luigi Tosiani, per il lavoro di questi mesi, per aver praticato l’ascolto e cucito lì dove altri intendono strappare". E’ alla fine del ’controdocumento’ che si trova la risposta diretta all’attacco ‘dei 51’ della Direzione, raccontato dal Resto del Carlino, il primo documento in ordine temporale che firmato da poco meno della metà dell’organismo dirigente – ieri di firme se ne sono aggiunte altre tre – contesta il percorso portato avanti fino a qui dal segretario Tosiani. La risposta di altri pezzi di partito non cita mai l’affondo di ieri, ma blinda senza mezzi termini quel percorso di avvicinamento alle elezioni che sta portando avanti il Pd. Fino a ieri sera, da quanto risulta, il sostegno a Tosiani è stato sottoscritto da 75 persone tra segretari di quartiere e di circolo, tra Bologna e provincia. I cinque segretari Pd di quartiere sono Di Pasquale (Savena), Aceto (Santo Stefano), Petrella (Borgo-Reno), Bernagozzi (Navile), Marchesini (San Donato). Non c’è Diamanti (Porto-Saragozza). La condivisione del documento potrebbe crescere di alcune unità e sarà estesa anche agli iscritti. Tra i sottoscrittori ci sono Mario Oliva, Meri De Martino, i consiglieri comunali Isabella Angiuli e Raffaele Persiano. Una guerra di numeri, con una fetta di partito che non ha affatto gradito l’attacco al segretario e al percorso costruito in questi mesi.

Il controdocumento ha come promotori il già citato Tommaso Petrella e Valeria Ribani. "Le prossime elezioni amministrative rappresentano per Bologna metropolitana un appuntamento importantissimo – si legge nel testo –. Insieme lavoriamo per una prospettiva di governo del territorio che, a partire dal lavoro importante di questi anni, continui ad investire nelle potenzialità e nello sviluppo di Bologna. Crediamo in un centrosinistra ricco e plurale, rinnovato ma radicato, nel solco del progetto dell’Ulivo che proprio qui nacque. Il percorso messo in campo dal Pd di Bologna, deciso unanimemente dalla Direzione del partito, ispirato a un approccio inclusivo, ha creato le condizioni per raggiungere questo risultato – si specifica nel documento –, seppur in un quadro nazionale complicato. Il Pd per il quale ci impegniamo in modo volontario, quotidianamente, non è quello delle correnti in servizio permanente – continuano ancora i ’lealisti’ –, ma come ribadito dal segretario Enrico Letta, a cui va tutto il nostro sostegno, una comunità di donne e uomini che si apre e discute, che ricerca le ragioni dell’unità senza unanimismi, che parla un linguaggio di verità, presupposto per stare assieme nelle stesso partito". Insomma, il richiamo è chiaro: chi strappa non fa il bene del Pd.

Intanto il partito ha spostato alle giornate di martedì e mercoledì i colloqui per il tavolo della coalizione. La Direzione potrebbe slittare a inizio maggio. Alberto Aitini ieri ha detto la sua sul documento anche da lui sottoscritto. "Una spaccatura dopo mesi nei quali più volte si sono segnalate criticità – ha detto Aitini –, l’impressione è che il segretario e un pezzo di partito vadano avanti a strappi, all’ultima Direzione mancava la metà dell’organismo, e nessuno ha cercato di sanare quella frattura. Il percorso non è stato come ci si aspettava: è partito a luglio, siamo a maggio e non conosciamo il perimetro della coalizione. Serve uno scatto, un’accelerazione. E servono regole per le primarie".

Paolo Rosato

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