La Sagra dell’agricoltura fermata da Covid e guerra

L’organizzatore Roberto Folli: "Non c’è il clima giusto per fare festa". La popolare manifestazione rinviata per il terzo anno consecutivo

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Un altro stop per la Sagra dell’Agricoltura di Mordano. Vani tutti i tentativi di salvare l’edizione 2022 della festa, da sempre in calendario tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, alle prese con una serie di interrogativi organizzativi che vanno dallo scenario sanitario emergenziale al caro materie prime. Per non parlare di quelle criticità che riguardano il comparto agricolo, tra tutte il difficile reperimento della manodopera da convogliare al lavoro nei campi, e i riflessi del conflitto bellico in atto nel continente.

"Non c’è il clima giusto per fare festa – spiega il presidente del comitato organizzatore, Renato Folli –. La stretta sinergia con le scuole di Mordano e Bubano, che sarebbero state le grandi protagoniste dei nostri Giochi senza Frontiere e del Palio dei Borghi con il coinvolgimento di alunni e genitori, ha incocciato contro l’ostacolo della diffusione del virus e delle restrizioni dei mesi scorsi". Già, perché la macchina organizzativa era partita quasi in contemporanea all’avvio dell’anno scolastico: "In ottobre non c’erano le condizioni per poter inserire la sagra nella programmazione didattica degli istituti – continua -. Meglio non rischiare. Ci stavamo già muovendo anche per avere ospite dell’evento un volto noto della tv o dello spettacolo. Di quelli che piacciono ai giovani". Ma non è tutta colpa del covid. "Difficile chiedere un sostegno economico a quelle aziende che stanno vivendo un momento di assoluta sofferenza – specifica Folli -. L’agricoltura convive con gli aumenti generalizzati dei costi di concime, antiparassitari e gasolio. Criticità evidenti anche per quanto riguarda il capitolo manodopera. Non si trovano più persone disposte a lavorare nei campi". Impraticabile la pista di una manifestazione in formato ridotto.

"Abbiamo ingenti spese fisse per il montaggio delle strutture – analizza il presidente –. Impossibile, con i parametri attuali, ammortizzare l’esborso". Così dopo l’ultima uscita datata 2019 si guarderà, giocoforza, al 2023. "Siamo fermi al sigillo numero 38 della sagra con tre edizioni al palo. Sembra una sorta di sortilegio – mastica amaro Folli –. Il nostro appuntamento si è sempre sviluppato in un clima di gioia, armonia, serenità e completa condivisione. Se mancano alcuni di questi ingredienti meglio rinviare tutto".

Senza però perdere mai la fiducia. "L’auspicio è quello di riabbracciare presto le condizioni ideali per festeggiare – conclude Folli dando appuntamento a tutti per il prossimo anno –. Non ci perdiamo d’animo. Testa e cuore sono già proiettati ai preparativi della Sagra dell’Agricoltura 2023".

Mattia Grandi

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