di Zoe
Pederzini
"Questo è il momento del dolore e della rabbia. Arriverà il momento della verità e della giustizia. Intanto dico a chi vuole parlare, sfogare ciò che ha dentro: parlate, e non abbiate paura". Parole potenti, e straziate dal dolore, quelle di Benedetta, la fidanzata di Fabio Tosi, morto alla Toyota Material Handling. Sono arrivati in centinaia, ieri mattina, alle porte di Bologna, alla chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Castenaso, per dare l’ultimo saluto a Tosi. Il giovane, insieme al collega Lorenzo Cubello, era in forze all’officina della Toyota Material Handling di via Persicetana Vecchia, a Borgo Panigale, quando c’è stata l’esplosione per loro fatale. E mentre le indagini e la magistratura stanno procedendo senza sosta per appurare le cause di quanto è successo, ieri è stato il momento del dolore e della commozione per i parenti, gli amici e i colleghi di Fabio.
"Come si può continuare a fare la propria vita sapendo che un tuo collega, uno dei ragazzi più buoni e diligenti, non c’è più perché è morto sul posto di lavoro?, dicono con voce rotta alcuni colleghi fuori dalla chiesa. "Come possiamo spiegarci perché noi siamo qui a poter godere ancora della vita e lui no? Non la chiamino fatalità: deve essere chiarito quello che è successo perché non si può accettare di morire mentre si fa il proprio lavoro", scandiscono. A parlare, seduto su una sedia, con un braccio rotto e importanti fasciature al capo, è Gaetano, il collega di Fabio da poco uscito dal ricovero in ospedale: "Sono vivo per miracolo. Ero proprio lì dove c’è stato l’incidente. Una telefonata della mia capa, pochi minuti prima dell’esplosione, mi ha salvato la vita e mi ha permesso di essere qui perché mi sono allontanato di una decina di metri dal luogo della deflagrazione. Ho voluto esserci per salutare il mio collega, ma prima di tutto il mio amico, come ci sarò domani per salutare Lorenzo. Lo ripeto: sono un miracolato". Presenti ad accogliere la bara bianca di Fabio anche il sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini, il sindaco metropolitano, Matteo Lepore, e l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla. Tanti gli amici di Fabio che hanno preso parola dopo l’amorevole omelia del parroco don Giancarlo Leonardi.
Il primo che ha ricordato ‘Ninja’, come chiamavano Fabio in squadra, è stato il coach di ultimate frisbee, Davide Morri, ora dirigente del Cusb: "Abbiamo condiviso momenti importanti a partire dalla prima volta che lo vidi, alle Aldini Valeriani. Lui giocava a basket, ma capii subito, dopo averlo visto giocare a frisbee una sola volta, che era il suo sport. Questa disciplina ci ha portato insieme in giro per il mondo, a ottenere successi importanti. Fabio ci si dedicava con costanza, passione e dedizione, come faceva con ogni sfera della sua vita". A chiudere la messa sono state le strazianti parole della fidanzata Benedetta, con cui il trentaquattrenne viveva a Russi: "Mi voglio scusare con te per tutte le volte che non ti ho capito. Ti voglio ringraziare infinitamente per la luce che hai trovato in me, per i denti stretti, per i difetti, per le botte d’allegria e per la nostra fantasia. Fabio non voleva stare al centro dell’attenzione mai e mi chiedo se tutto questo che abbiamo organizzato per lui sia giusto o se avrebbe preferito qualcosa di più discreto. Ma per l’ultimo suo viaggio vorrei che lui, così timido e posato, fosse davanti a tutti voi. Lui così poco avvezzo a sentirsi importante vorrei che venisse salutato e ricordato come merita. Ora è il momento del dolore di tutti noi e della rabbia per la tragedia che ce lo ha portato via. Ci sarà il momento della giustizia e chi vuole dire qualcosa non abbia paura e parli". Il profondo cordoglio per la perdita di Tosi è stato espresso, a margine della cerimonia funebre, con voce rotta, anche da Michele Candiani, amministratore delegato di Toyota Material Handling Manufacturing Italy.