L’allarme per la fuga dal centro

Un dato che preoccupa: l’inverno demografico in Emilia-Romagna è allarmante perché sono sempre in costante calo le nascite. Nel 2070, secondo alcune recenti proiezioni sulla base dei dati Istat, si profila un calo di residenti pari a 380 mila unità, circa gli abitanti dell’intera Bologna. Anche alla luce di queste prospettive le città devono fare di tutto per salvaguardare i propri centri storici che sono il cuore degli insediamenti urbani, il luogo fisico, ma anche dell’anima, che ha visto crescere, lavorare, sostenere la cultura della propria città da parte di generazioni e generazioni di cittadini. Il Comune di Bologna afferma di voler difendere la città dallo spopolamento in relazione alla mancanza di alloggi, molti dei quali convertiti in b&b per i turisti con affitti brevi. Lodevole finalità, anche se bisogna andarci piano con i divieti e lavorare molto sugli incentivi. Vanno infatti sostenuti i negozi, i servizi, le attività (con meno divieti sulla viabilità) che rendono vivo il tessuto urbano ed evitano la fuga di commercianti e cittadini. Secondo una ricerca di Confabitare anche giovani coppie, fra gli altri, scelgono i comuni dell’hinterland, dove comprare casa costa meno e per certi versi si vive molto meglio (leggi parcheggi e meno divieti di circolazione). Nel biennio 2021 e 2022 più di 8.000 bolognesi, secondo l’indagine, hanno lasciato la nostra città solo in parte compensati dall’arrivo di stranieri.

mail: beppe.boni@ilcarlino.net

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