REDAZIONE BOLOGNA

Treni, le opposizioni di Bologna critiche: "I dati non ci tornano"

Lega e FdI lamentano disagi. Dubbi da Forza Italia e Bologna ci piace

Matteo Di Benedetto (Lega)

Matteo Di Benedetto (Lega)

Il boom del Servizio ferroviario metropolitano certificato dalla Città metropolitana non convince le opposizioni. La Lega, col capogruppo in consiglio comunale Matteo Di Benedetto, plaude all’aumento dell’utilizzo del trasporto pubblico locale su ferro, ma segnala, comunque, diverse criticità: "Il servizio va potenziato, serve lavorare sul raddoppio della linea Porrettana, promesso da tempo. Su questa linea in particolare, ci sono diversi problemi in termini di comunicazione con i cittadini e di puntualità delle corse. Poi, spesso, riceviamo segnalazioni di problemi legati alla sicurezza in orario serale".

Più duri i meloniani, con la capogruppo in Regione Marta Evangelisti e Nicolas Vacchi, capogruppo in Città metropolitana di 'Uniti per l’alternativa': "I dati riportati dalla Città metropolitana non ci risultano assolutamente e li verificheremo nel merito. Lo affermiamo da utilizzatori diretti della tratta, ma anche ricevendo decine e decine di segnalazioni quotidiane, in cui ci si lamenta della puntualità del servizio, dell’affidabilità, delle condizioni di viaggio e della sicurezza. Non stentiamo a credere che in città chi si debba spostare lo debba fare con mezzi alternativi, stante la situazione disastrosa che si è creata a livello urbano con i cantieri del tram e l’assurdo limite dei trenta chilometri orari, ma al contempo vorremmo che il nuovo presidente della Regione (Michele de Pascale) e la nuova assessora (Irene Priolo), prendessero in seria considerazione il disagio che proprio la tratta SFM1 ha creato a studenti, lavoratori, istituti scolastici e famiglie. Ribadiamo che la soluzione debba essere invece la sospensione della stessa".

Il capogruppo Nicola Stanzani (FI) plaude al Sfm, ma mette sotto la lente l’altro tema 'caldo': il traffico. "I bolognesi – dice l’azzurro – sono intelligenti e come hanno capito benissimo che Città 30 è un’operazione di marketing e l’hanno dimenticata presto, così hanno capito che per sopravvivere al traffico asfissiante di questa città bisogna trovare soluzioni alternative. Ben venga l’Sfm, ma a questo punto chiediamo anche che vengano diffusi i dati sui ritardi e che sia fatta e resa pubblica una indagine di soddisfazione degli utenti".

La civica Samuela Quercioli (Bologna ci piace) pone una domanda: "Per quale ragione non si è scelta questa soluzione anche per la tratta tra aeroporto e stazione? Rendere quel tragitto parte del Sfm – anziché il People mover –, sarebbe stato un modo più rapido e meno impattante, soprattutto in termini di prezzo del biglietto per i passeggeri".

ros. carb.