L’orrore dentro le mura di casa Abusi sulla figlia di 14 anni: arrestato

Terribili accuse nei confronti di un padre ora finito alla Dozza. "Violenze andate avanti per lungo tempo". La ragazzina si confidò con una compagna di classe. Sentite dagli inquirenti anche le due sorelline

Un inferno andato avanti per anni. Tra le mura di casa, in un paese alle porte della città, provocato da chi dovrebbe aiutarti nella crescita, educarti, amarti, essere pronto nel dare la vita per te: tuo padre. Lei, la vittima di questa atroce storia, di anni ne ha appena 14 e, nonostante la sua giovanissima età, da qualche giorno ha avviato in un centro per vittime di abusi sessuali, un percorso di recupero. Mentre lui, il genitore di 37 anni originario dell’Africa centrale e in Italia da molti anni, si trova adesso in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della figlia minore.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura e firmato dal gip, nasce da un’indagine avviata per accertare il racconto di una ragazzina 14 anni che aveva confidato a una compagna di scuola di essere stata abusata dal papà per diversi anni, tutto all’insaputa della madre e delle due altre sorelle minorenni. Le dichiarazioni rese e ripetute dalla vittima durante le audizioni protette alla presenza di personale specializzato, e gli esami medici che hanno confermato il suo racconto, hanno convinto il tribunale a emettere la misura cautelare, nella quale viene evidenziata la necessità di "evitare la reiterazione del reato", visto che il 37enne "si è mostrato così incapace di frenare i propri innaturali istinti sessuali". Non solo. L’uomo è padre anche di altre due figlie che al momento, secondo quanto è emerso, non avrebbero subito violenza. La ragazzina abusata si trova ora in una comunità protetta ed è stata inserita in un programma di recupero. L’uomo è stato trovato l’altro giorno dai carabinieri nella propria abitazione e poi portato in carcere.

L’inchiesta dell’Arma però non è conclusa. Gli inquirenti, infatti, stanno cercando di capire se l’indagato possa essere responsabile di altri abusi nei confronti delle altre figliolette, sotto choc per l’inferno che ha sconvolto la loro famiglia. Anche loro sono state sentite più volte in forma protetta, con tutti i crismi previsti dalle norme e alla presenza di uno psicologo. Un lavoro difficile e delicato che ha scoperchiato l’orrore.

Soprusi, violenze e abusi anche quelli che è stata costretta a subire una trentenne marocchina per mano del suo ex compagno, condannato dal tribunale a due anni e quattro mesi in abbreviato con le accuse di stalking, maltrattamenti e sequestro di persona. Per cinque giorni, dal 20 al 25 giugno 2020, lui l’ha tenuta segregata in casa sua. Dopo essersi presentato da lei, una sera, l’ha convinta a salire in auto con la scusa di andare in un locale a parlare, e invece l’ha portata nella sua abitazione di Firenze, e qui rinchiusa, trattenendola con minacce e percosse. Solo le preghiere disperate della donna, alla fine, l’hanno convinto a lasciarla tornare a casa.

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