Luigi Ghirri, lo sguardo su Morandi. Apre la mostra a Palazzo Bentivoglio

La mostra "Luigi Ghirri. Atelier Morandi" a Palazzo Bentivoglio presenta le fotografie inedite del grande fotografo, offrendo un viaggio emotivo nello studio di Giorgio Morandi. Un'installazione ecologica e suggestiva che celebra entrambi gli artisti.

Luigi Ghirri, lo sguardo  su Morandi. Apre la mostra a Palazzo Bentivoglio

Luigi Ghirri, lo sguardo su Morandi. Apre la mostra a Palazzo Bentivoglio

C’era un tempo in cui potevi incontrare Luigi Ghirri in giro per le strade di Bologna e proporgli dei progetti, cui magari rispondeva di sì. Del resto era affascinante anche per un grandissimo come lui , la possibilità di fotografare i luoghi di, allora mai mostrati al pubblico dalla morte dell’artista, avvenuta il 18 giugno 1964. E così in quel novembre del 1989 Carlo Zucchini, maestro elementare vicino alla famiglia Morandi – e nominato garante della donazione delle opere di Giorgio Morandi al Comune di Bologna dalla sorella Maria Teresa (tutti soggetti ben noti, in questi tempi di ennesimo spostamento futuro della collezione Morandi dal MAMbo a Palazzo Pepoli) – vide Ghirri sotto i portici, lo rincorse e gli fece la proposta per un progetto sullo studio di via Fondazza e su quello di Grizzana Morandi, cui il grande fotografo poté solo rispondere "sì".

Una selezione delle tante immagini scattate per quel progetto, 26 di Bologna e 11 di Grizzana, sarebbero state pubblicate nell’ottobre del 1992 nel volume ’Atelier Morandi’ che però Ghirri non vide pubblicato perché morì nel febbraio dello stesso anno. Però da oggi al 30 giugno, 8 di quelle fotografie sono in mostra a Palazzo Bentivoglio in via del Borgo di San Pietro 1, in quegli splendidi sotterranei ormai noti in città, dove ’Luigi Ghirri. Atelier Morandi’, diventa una mostra-dossier sul maestro di Scandiano, con anche un trattamento espositivo intrigante per la selezione di fotografie provenienti dalla collezione privata di Palazzo Bentivoglio e dall’Archivio dell’artista, arricchita con una serie di stampe che non furono allora pubblicate nel lavoro omonimo.

Un itinerario sentimentale, come racconta uno dei curatori e autore del testo Tommaso Pasquali, all’interno di un’evocazione dello studio così come appariva prima che l’appartamento venisse musealizzato con l’intervento di Iosa Ghini Associati. Ma ecco addentrarci nel concept dell’installazione che è fieramente ecologico e ripensa grazie all’intervento di Davide Trabucco, i materiali dell’allestimento voluto da Franco Raggi per la mostra ’Felicissimo Giani’ aperta lo scorso dicembre. Impilati al centro della stanza, i pannelli di spesso feltro azzurro disegnano a terra la pianta dell’atelier di Morandi – con le stesse dimensioni e proporzioni – e le fotografie sono posizionate su elementi modulari di legno sbiancato, in corrispondenza della posizione che i soggetti (il letto, un cavalletto con uno straccio usurato, ad esempio) avevano all’interno della stanza nella sua disposizione originaria. Al termine dell’itinerario, una videoinstallazione raccoglie le testimonianze degli esperti del lavoro di Luigi Ghirri.

Benedetta Cucci

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