MONICA RASCHI
Cronaca

Bologna, giallo sui malesseri dopo una festa ai Giardini Margherita: cosa sappiamo

Dopo una serata alla Serra Madre numerose persone hanno accusato febbre elevata, mal di testa, nausea. Non è escluso che un virus definito ‘simil-influenzale’ sia stato veicolato dai fumi usati per i festeggiamenti in un ambiente molto affollato e caldo

Un'immagine delle serre dei Giardini Margherita di Bologna (foto archivio)

Un'immagine delle serre dei Giardini Margherita di Bologna (foto archivio)

Bologna, 7 dicembre 2024  – Non è ancora chiaro che cosa sia successo durante una festa che si è tenuta venerdì 29 novembre, nella Serra Madre dei Giardini Margherita, per provocare febbre alta, nausea, mal di testa, dolore alle articolazioni, raffreddore ad almeno una ottantina di persone. In campo con analisi e rilievi ci sono il Dipartimento di Salute pubblica dell’Ausl, il laboratorio del Sant’Orsola e l’Arpae.

Al momento i sintomi sono definiti come ‘simil-influenzali’ e i virus potrebbero essere stati agevolati nel contagio dall’alto numero di persone presenti, dal caldo, ma anche dai fumi che sono stati usati per i festeggiamenti. Diverse persone sono già state visitate e non presentano nulla di grave, ma il giallo ancora resta. 

Sul fatto è intervenuto anche l’assessore del comune di Bologna alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, rispondendo in Question time alle interrogazioni presentate da Matteo Di Benedetto (Lega) e Francesca Scarano (Fdi). "E' una vicenda che merita giustamente trasparenza e piena conoscibilità, onde evitare di ingenerare da un lato allarmi immotivati e dall'altro sottovalutazione", afferma l'assessore, spiegando che "siamo in costante contatto e confronto con l'Ausl e con il Dipartimento di Sanità pubblica in particolare, che sta gestendo ancora in queste ore la vicenda".

Rizzo Nervo ricostruisce quanto accaduto spiegando che alcune persone tra quelle presenti a Serra madre "a partire dall'1 dicembre, cioè 36-48 ore dopo l'evento, hanno manifestato febbre elevata, mialgia, artralgia, cefalaea, astenia, nausea e blandi sintomi respiratori".

Nei giorni successivi, "sono stati eseguiti i primi 56 prelievi di materiale orofaringeo e di altrettanti campioni biologici – riferisce l'assessore - e sono state intervistate 80 persone. Attualmente è in corso l'elaborazione dei dati raccolti e da una prima approfondita indagine non risultano casi secondari tra i contatti stretti non presenti all'evento, quindi diciamo che le conseguenze si sono limitate alle persone presenti fisicamente".

Al momento, inoltre, "gli esami clinici eseguiti dal Laboratorio di microbiologia del Sant’Orsola, in accordo con il reparto Malattie infettive della stessa, hanno dato esito negativo per quanto riguarda virus respiratori".

Mercoledì mattina, intanto, "si è provveduto ad eseguire un sopralluogo congiunto con la responsabile scientifica del Laboratorio di microbiologia ambientale e biologia molecolare del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Bologna – continua Rizzo Nervo – per ispezionare i locali ed effettuare campionamenti ambientali in doppio. Attualmente questi campionamenti effettuati sono stati inviati per le analisi all'Arpae".

In attesa degli esiti di questi campionamenti, che richiedono di norma 10-11 giorni, prosegue l’assessore, "sono state date prescrizioni ai gestori, ovviamente relative agli impianti di sicurezza e altrettanto ovviamente le attività sono state sospese".

In conclusione, "siamo e rimaniamo in contatto costante con il dipartimento di Sanità pubblica per acquisire tutte le ulteriori informazioni- afferma l'assessore- e all'esito degli esami e dei campionamenti saranno fatte tutte le valutazioni del caso".