
Luca Beatrice come ultimo lavoro ha curato la mostra di Luca Carboni, in corso al Museo della Musica
Bologna, 21 gennaio 2025 – È sempre stato molto presente nel panorama culturale cittadino, il critico d’arte torinese Luca Beatrice, presidente della Quadriennale di Roma, scomparso oggi. Specie negli ultimi mesi, impegnato nella realizzazione della grande mostra retrospettiva sui quadri di Luca Carboni, in corso al Museo della Musica. Per realizzare questa complessa impresa la sua relazione con Bologna era diventata strettissima, grazie anche a Elastica, la società che lo rappresentava e per la quale ha curato l’esposizione.
“Luca, eri ‘Uno di noi’, così ti abbiamo citato spesso nelle nostre collaborazioni. Forse te lo abbiamo detto troppo poco - Buon viaggio, Amico”, scrivono sui social. Al ricordo si unisce anche Luca Carboni, che sulla sua pagina fb ha condiviso il post del Museo della Musica: “È con grande commozione che ci stringiamo attorno alla famiglia di Luca Beatrice, da sempre grande amico del Museo, nonché curatore della mostra Rio Ari O Luca Carboni 40 anni tra musica e arte”. Presente all’inaugurazione dell’esposizione, Beatrice aveva anche scelto Bologna per la presentazione del suo libro più recente, esattamente un anno fa, quando fu ospitato dalla Libreria Zanichelli per parlare del suo testo, ‘Le vite. Un racconto provinciale dell’arte italiana’, un lungo viaggio nei luoghi considerati minori nel panorama artistico e che invece lui riteneva degni di essere valorizzati. Un volume dove hanno trovato spazio le sue frequentazioni bolognesi, scandite da tante amicizie e collaborazioni con il mondo dell’arte. A iniziare con quella con la storica dell’arte Beatrice Buscaroli, collaboratrice del Carlino. Insieme i due ricevettero l’incarico nel 2009 di curare il Padiglione Italia alla 53^ Biennale di Venezia. L’esposizione si chiamava ’Collaudi’ e riportò nell’importante istituzione internazionale il figurativo, partendo da un omaggio al Futurismo, che lui considerava l’unica, vera, avanguardia italiana. “Ci siamo molto divertiti – commenta Buscaroli, incredula di fronte all’improvvisa scomparsa – pur provenendo da mondi culturali diversi, e fin da subito avevamo definito i nostri ruoli, come poliziotto buono e poliziotto cattivo nel trattare con gli artisti. Anche questo per ricordare che era un uomo spiritoso oltre molto colto. Mi mancherà molto”.
Impossibile non citare almeno la mostra di Edward Hopper a Palazzo Fava, e quella su Andy Warhol and friends, a Palazzo Albergati. Nel 2016, cura per la Galleria Otto una mostra omaggio alla passione per l’arte di Lucio Dalla, ’Chissà se lo sai… gli artisti di Lucio’, con una selezione di opere degli artisti, da Luca Caccioni a Alessandro Bergonzoni, da Mimmo Paladino a Luigi Ghirri, che più piacevano al cantautore, sul quale, nello stesso periodo, aveva scritto il libro, ’Per i ladri e le puttane sono Gesùbambino.Vita e opere di Lucio Dalla’, dedicato proprio all’amore del cantante per l’ arte, che si era concretizzato con l’apertura della Galleria No Code. Proprio della Otto era stato il ‘padrino’ dell’inaugurazione della sede attuale in via D’Azeglio, nel gennaio 2002, con una mostra dell’amico Luca Caccioni, per la quale aveva scritto il testo del catalogo. Anche in quella occasione, come in tante altre, Luca Beatrice aveva dimostrato il grande entusiasmo che provava per Bologna e per i protagonisti di quella dimensione culturale ‘provinciale’ che lo faceva sempre sentire a casa nelle sue frequentissime trasferte in città.