Omaggio a Marco Biagi, il dono dell’Ascom: "Nulla potrà fermare le sue idee sul lavoro"

Il regalo dell’associazione commercianti alla moglie del giuslavorista Postacchini: "Un esempio". Tonelli: "Tracciò la strada giusta" Marina Orlandi: " Marco aveva a cuore le persone senza tutele"

Il professore fu ucciso dalle Nuove Br il 19 marzo 2002

Il professore fu ucciso dalle Nuove Br il 19 marzo 2002

Bologna, 16 marzo 2023 – Il 20 febbraio 2002, a meno di un mese dall’agguato delle Nuove brigate rosse, che lo uccisero sotto casa il 19 marzo, Marco Biagi prese parte a un convegno sul mercato del lavoro a Palazzo Segni Masetti, sede dell’Ascom. Quel pomeriggio, il giuslavorista anticipò quelle che sarebbero state le linee guida della riforma che ha preso il suo nome.

"Quel convegno ha fatto da spartiacque", commenta Enrico Postacchini, presidente Ascom, che 21 anni fa era il vice di Bruno Filetti. Il lavoro di Biagi, "la sua idea di solidarietà sociale in cui ci ritroviamo, ha segnato un’epoca anche nel nostro mondo".

"Come Ascom condividiamo il pensiero e le idee di Biagi, il cui ricordo è tutt’altro che sbiadito", conferma Giancarlo Tonelli, direttore dell’associazione commercianti di strada Maggiore.

Per "sottolineare nel ricordo" questa condivisione – a pochi giorni dal 21esimo anniversario della morte del giurista – ieri Ascom ha donato a Marina Orlandi, moglie di Biagi, una foto incorniciata del giuslavorista con questa dedica: "Grazie Marco. Noi sappiamo che le tue idee, ancora oggi attuali, hanno garantito lo sviluppo del Paese e dell’occupazione. Nulla le potrà fermare" .

"Marco – ricorda la moglie – mi parlò di quel convegno. Era stato molto contento di essere stato ascoltato con interesse. Per lui quello era un momento difficilissimo".

In quegli anni, Biagi parlava un linguaggio nuovo. "Allora, parlare di flessibilità in entrata e in uscita, che Biagi riteneva uno dei principali limiti allo sviluppo del mercato del lavoro, era tabù", commenta Postacchini.

Che ricorda la passione con cui il giuslavorista raccontava alla platea di soci Ascom "il mix di soluzioni che proponeva per aumentare l’occupabilità e rendere il lavoro regolare sempre più vicino alle esigenze di flessibilità delle imprese".

Anche grazie alla lezione di Biagi, "che insegnava il valore del confronto, del dialogo, anche robusto, noi di Ascom abbiamo imparato a essere un sindacato datoriale che sa dialogare con le parti sociali e le organizzazioni sindacali".

E le sue idee si sono riflesse "sul modo di assistere e affiancare i nostri iscritti. Coniugando nel modo migliore la cura della loro imprenditorialità e il posto di lavoro dei loro dipendenti".

Quella tracciata da Biagi "era la strada giusta, il suo disegno riformatore, in cui il lavoro è visto come valore, avrebbe dato risultati importanti", commenta Tonelli. E aggiunge: "Oggi quella strada, quella sfida, andrebbe ripresa. Perché negli ultimi anni c’è stato un calo di attenzione proprio sul concetto del lavoro come valore, con le necessarie garanzie per le fasce meno tutelate, a cominciare dai giovani, che voleva entrassero nel mercato del lavoro dalla porta principale".

Con Marina Orlandi, all’Ascom ci sono Francesca Biagi, sorella del giuslavorista, con il figlio Giulio Venturi. "Marco – spiega la moglie del professore – aveva una grande attenzione per i deboli, per i giovani, per le persone senza tutele. Per loro si è battuto a costo della vita". E la sua eredità "è oggi, in questo momento di crisi, più che mai attuale".

Ieri, intanto, l’aula della Camera ha tributato una standing ovation per Marco Biagi quando Alessandro Cattaneo, di Forza Italia, ne ha ricordato la figura. Tutti i deputati e i ministri, con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si sono alzati in piedi per applaudire.

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