Ondata di caldo a Bologna: le storie degli anziani soli che chiedono aiuto

Ausl, Lepida e 118 sono pronti ad affrontare questo colpo di coda di un’estate torrida. I numeri dell’assistenza e i servizi offerti all

Bologna, 24 agosto 2023 - Siamo in piena emergenza caldo: il colpo di coda di un'estate torrida in attesa della burrasca di fine agosto, che rinfrescherà l'aria (sperando che non faccia danni). Bologna è da bollino rosso almeno per altri due giorni, con temperature massime - specie in pianura - che possono sfiorare i 40°. Una situazione che ricorda il forno di metà luglio, quando il perfido Caronte imperversava sotto le due torri.

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Nuova ondata di calore: i più a rischio sono gli anziani soli
Nuova ondata di calore: i più a rischio sono gli anziani soli

Il 118 è pronto a intervenire in vista di possibili aumenti di chiamate per le ondate di calore: al momento, per fortuna, i dati sono rimasti nella media - circa 650 chiamate al giorno - per problemi che non per forza sono correlati al supercaldo. Ovviamente a soffrire di più sono i cosiddetti ‘fragili’, per i quali il caldo può peggiorare problemi cardiocircolatori e neurologici, e anche gli anziani soli, che con queste temperature fanno fatica a uscire di casa per la spesa o per andare in farmacia.

Il servizio Mais: cos’è e come funziona

L'acronimo sta per Monitoraggio anziani in solitudine: è un servizio dell'Ausl in collaborazione con il Comune e coordinato da Lepida, che si avvale di associazioni di volontariato come la Croce rossa o Anteas. Il servizio ordinario per l'emergenza caldo va dal 15 giugno al 15 settembre, e il numero verde è 800562110 ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17, il sabato dalle 8.30 alle 13. "Abbiamo oltre 2mila anziani monitorati, di cui 1400 quelli particolarmente fragili - racconta Annalisa Reggiani di Lepida - li sentiamo ogni 10 giorni se va tutto bene, ma nei momenti di criticità le chiamate sono anche giornaliere".

Le storie di chi ha bisogno d’aiuto

C’è la signora Adelina (nome di fantasia) segnalata a Lepida dalla Croce rossa: le sue condizioni sono peggiorate, ed è stata anche al pronto soccorso, ma poi ha chiesto le dimissioni. A casa però è sola, senza alcuna rete di sostegno: per lei è stato attivato un monitoraggio giornaliero e sono anche stati avvertiti i servizi sociali.

Gli angeli di Lepida raccontano anche di una coppia: Bruno, il marito, ha 94 anni e nonostante l’età deve occuparsi della moglie Anna, di dieci anni più giovane ma affetta da un lieve deterioramento cognitivo. L’anziano care-giver spesso non ce la fa da solo, visto che lei rifiuta gli aiuti degli ‘sconosciuti’, così il Mais lo chiama tutti i giorni per vedere come sta e se ci sono emergenze, e attiva i servizi che l’uomo richiede.

"Alcuni chiamano tutti i giorni – raccontano le operatrici di Lepida – magari solo per per essere rassicurati e fare due chiacchiere… Col caldo le persone fragili tendono ad agitarsi di più, hanno bisogno di essere seguiti, di sapere che in caso di problemi c’è chi è pronto a intervenire”.

I servizi offerti

Si va dalla consegna di spesa e farmaci al trasporto alle visite mediche, dalla preparazione di pasti a domicilio al supporto per l'igiene personale. In caso di allerta sanitaria non urgente l'Ausl coinvolge un infermiere che contatti l'anziano per capire meglio di cosa ha bisogno e si attivi di conseguenza.

Lepida  poi risolve i problemi che possono verificarsi sulle prenotazioni sanitarie, fa promemoria prima dell'appuntamento, organizza il trasporto, a volte viene contattato il medico di base, per capire di cosa ha bisogno l’anziano.

Ovviamente in caso di criticità sociale, dove non bastano cioè servizi di trasporto o igiene personale ma si individua un bisogno continuativo, il caso viene segnalato ai servizi sociali.

I numeri del Mais

"Riceviamo circa 20-30 chiamate al giorno - spiega Reggiani - e ne effettuiamo 250. Per assurdo i più a rischio non sono i molto anziani, spesso già seguiti da badanti, ma le persone sole nella fascia tra i 75 e gli 85 anni. Ma hanno bisogno anche le coppie di anziani, dove il care-giver ha bisogno di un supporto". Tutti i cittadini possono ovviamente chiamare il numero verde, ma la presa in carico avviene per situazioni di reali necessità. "Le principali segnalazioni - dice Annalisa Reggiani - ci arrivano dalle dimissioni ospedaliere, oppure sono i medici di base o gli assistenti sociali che segnalano i casi di anziani soli particolarmente fragili".