Bologna, Livia ha otto figli. "Tanti sacrifici, lo rifarei"

"Sostenete chi investe sui figli: serve coraggio. Occorrono aiuti non isolati, come un sostegno per le spese farmaceutiche"

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Bologna, 4 febbraio 2020 - "Fiducia, la parola chiave è fiducia nel futuro. Alle politiche per la famiglia manca il coraggio di investire davvero sulla società del domani. Sì, perché i nostri figli sono la società del domani". Ha le idee chiare Livia Bisignano, 43 anni e otto figli all’attivo, quando le si chiede se è soddisfatta della rinnovata attenzione delle istituzioni alle famiglie numerose. "Non possiamo accontentarci di provvedimenti isolati, misure ‘spot’ come il bonus libri: giusto, ma chi ci aiuta ad acquistare il resto del materiale scolastico? Non avevo idea di quante matite e gomme potessero consumarsi in una famiglia di otto bambini, di età compresa tra 15 anni e 13 mesi!". Bisignano, in effetti lei di fiducia ne ha avuta parecchia. "Diciassette anni fa, quando ci siamo sposati, io e mio marito Federico ci siamo scambiati una promessa: ‘Accoglieremo tutti i figli che la Provvidenza vorrà donarci’. Ne sono arrivati otto e, chissà, potrebbero arrivarne ancora. Non abbiamo paura di aprirci alla vita". Come si gestisce una famiglia così numerosa? "Io non lavoro, all’indomani del primo figlio ho rinunciato a una carriera universitaria promettente – ho una laurea a pieni voti in lettere, con specializzazione in pedagogia –, per dedicarmi totalmente alla famiglia. Mio marito era commercialista, ma, per essere più presente in casa, ha cambiato lavoro e ora è dipendente di una cooperativa per disabili. Siamo entrambi originari di Cosenza: non abbiamo nonni oppure parenti che possano darci una mano. E di certo non possiamo permetterci una baby sitter". E come riuscite a far quadrare i conti con soltanto uno stipendio? "Viviamo in una struttura della Curia bolognese e riceviamo un aiuto per l’affitto mensile. Inoltre, ci viene riconosciuto un contributo una tantum di 1.800 euro all’anno, suddiviso in due rate. Ma paghiamo lo scuolabus per i tre bimbi che frequentano la scuola primaria: solo quelli che frequentano le medie usufruiscono dei trasporti gratuiti. Come, del resto, tutti i loro coetanei bolognesi". Che cosa chiederebbe alle istituzioni? "Ad esempio, un sostegno alle spese farmaceutiche, che per noi ammontano a circa 300 euro al mese, soprattutto in inverno, tra virus e malanni vari. E mi piacerebbe portare qualche volta i miei figli al cinema, invece di dover dire sempre di no". Tanti sacrifici, dunque. Rifarebbe tutto? "Ma certo! Quando le mie amiche mi confidano che non se la sentono di ‘rischiare’ una seconda o terza gravidanza, io le rassicuro: si può fare. E chi può dirlo meglio di me? Ho passato una vita sui libri, a casa non sapevo fare nulla. Ma, dopo aver dato alla luce i miei figli, ho chiesto ad alcune signore bolognesi di insegnarmi l’arte del tortellino e ho seguito centinaia di tutorial online per imparare a preparare le torte. Non avrei mai negato ai miei figli la torta di compleanno solo perché non possiamo permetterci di comprarla in pasticceria".  

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