Ponte da Vinci Sasso Marconi, Corsini: "Resterà chiuso tre anni"

L’annuncio choc dell’assessore regionale alle Infrastrutture: "Chiederemo ad Anas di accelerare le tempistiche"

L’assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini

L’assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini

Sasso Marconi, 13 maggio 2021 - Il ponte Leonardo da Vinci riaprirà nel 2024. Tempi lunghi per la riapertura dell’ardito scavalco sul Reno alle porte di Sasso, chiuso ormai da quattro mesi per le precarie condizioni statiche del cemento armato che sostiene l’inconfondibile arcata che da 64 anni collega le vallate del Setta e del Reno con il sistema autostradale e con la Porrettana vecchia e nuova.

L’annuncio ieri mattina in consiglio regionale, per voce dell’assessore regionale alle Infrastrutture Andrea Corsini, che ha affrontato il tema a seguito di una interrogazione del consigliere Igor Taruffi.

"Secondo il cronoprogramma di Anas si prevede l’affidamento dei lavori per l’intervento definitivo nella primavera del 2022 e quindi la conclusione dei lavori nella primavera del 2024", ha chiarito l’assessore regionale dopo avere riassunto i punti principali di una ‘pratica’ che sta transitando dalla competenza della Città metropolitana di Bologna a quella di Anas, con però una coda di lavori gestiti e finanziati da Palazzo Malvezzi con il consolidamento della ‘pila 15’ e la messa in sicurezza del sottopasso in corrispondenza della linea ferroviaria e della viabilità locale.  

"Mi rendo contro che sono tempi non brevi - ha aggiunto Corsini -. Ora dobbiamo prendere atto del cronoprogramma di Anas rispetto al quale potremo avanzare richiesta di accelerare le tempistiche".

Una notizia pessima per gli automobilisti dell’alta e media vallata del Reno, che da diversi mesi fanno i conti con le code e gli ingorghi indotti da questa strozzatura nella già difficile mobilità appenninica.  

E la prima reazione negativa viene proprio dai banchi della maggioranza con Igor Taruffi (Emilia-Romagna coraggiosa) che non ci sta: "La tempistica degli interventi è davvero preoccupante: tre anni di disagi nei collegamenti appenninici e per la qualità dell’aria del centro di Sasso. Così è davvero troppo. E’ necessario il coinvolgimento del Governo e del Ministero delle Infrastrutture, da cui dipende Anas, per ridurre i tempi. Nel frattempo servono subito misure economiche straordinarie di sostegno al territorio".  

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