Porte aperte al Baskin, la pallacanestro inclusiva: "E il calore a bordo campo è un valore aggiunto"

Elena (Baskin Brothers) racconta l’importanza di mettersi alla prova con la palla a spicchi.

Il Baskin nasce nel 2003 a Cremona dall’idea di un padre con una figlia diversamente abile e un docente di motoria. Si diffonde in tutta Italia, ad eccezione delle regioni Calabria e Trentino. Il nome deriva dalle parole Basket e Inclusione, si ispira alla pallacanestro tradizionale, ma ha caratteristiche adattate e un suo regolamento. Ma veniamo alla squadra locale. Noi della classe 2E abbiamo avuto il piacere di assistere ad un allenamento della squadra molinellese, i Baskin Brothers, e abbiamo intervistato Elena, dello staff direttivo. Elena ci spiega che la squadra dei Baskin Brothers si forma nel 2016, conta 31 giocatori, allenati da Manuel e Riccardo. In squadra, uomini e donne di tutte le età mettono in campo diverse abilità. Il Baskin è uno sport agonistico, si gioca per vincere, si gioca al massimo delle proprie capacità, mettendo da parte il concetto assistenzialistico, perché ciascuno ha una sfida da affrontare misurata sulle sue competenze.

"Un valore aggiunto – sottolinea Elena – è il ’bordo campo’: bambini, genitori, mogli dei giocatori che trascorrono il tempo degli allenamenti per giocare con i più piccoli, chiacchierare, supportando e tifando con entusiasmo una squadra molto unita". Anche noi abbiamo respirato questo clima e usciamo dal palazzetto con una gran voglia di giocare e di sostenere i Baskin Brothers di Molinella.

Classe 2E

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