
Domani la commissione voterà tra i 15 candidati in lizza. Tanti i magistrati attivi nella lotta contro le mafie. Da Ielo (ora a Roma) a Guido (Palermo), Dolci (Milano), fino a Raffa (Messina) e Garulli (capo di Ancona).
Le audizioni al Csm per la necessaria "valutazione di professionalità" dei 15 candidati al posto di procuratore della Repubblica del tribunale di Bologna, vacante da maggio scorso, si sono concluse. Domani, la commissione si riunirà per votare il candidato prescelto per guidare il distretto sotto le Torri, guidato dal facente funzioni Francesco Caleca da quando il precedente capo Giuseppe Amato è andato alla Procura generale di Roma. Poi, con tutta probabilità attorno al mese di gennaio, il plenum nominerà ufficialmente il nuovo procuratore capo di Bologna, che arriverà poi in città.
I candidati alla posizione lasciata vacante da Amato sono dunque 15, tra cui lo stesso Caleca e l’altra procuratrice aggiunta di Bologna Lucia Russo; si tratta di personalità tutte molto esperte, che stanno già ricoprendo cariche di guida di altre procure o sono sostituti o aggiunti in distretti più ampi di quello bolognese.
Stando alle prime indiscrezioni, però, sarebbero cinque i nomi più probabili e in ’pole position’ per il ruolo sotto le Torri: si tratta di Paolo Ielo, 63 anni, attualmente sostituto procuratore a Roma, e noto tra l’altro per essere stato il pm che coordinò l’inchiesta Mafia Capitale; Paolo Guido, procuratore aggiunto a Palermo nonché colui che guidò le indagini che culminarono nella cattura del boss di Cosa nostra latitante per trent’anni, Matteo Messina Denaro; Alessandra Dolci, aggiunto a Milano, dove coordina la Direzione distrettuale antimafia, impegnata nella lotta contro le infiltrazioni di ’ndrangheta calabrese e Cosa nostra siciliana nel tessuto economico del Nord; Rosa Raffa, classe 1961, procuratrice aggiunta a Messina (nonché prima donna a entrare negli organici della giustizia di quel distretto) e pure reggente della locale Dda, e da anni impegnata nella lotta alle mafie in Sicilia; e Monica Garulli, attuale procuratore capo di Ancona dal 2018. Anche Garulli storicamente ha avuto modo di occuparsi di criminalità organizzata, specie nel suo periodo di sostituto procuratore a Pesaro, e parrebbe essere questo il ’fil rouge’ che collega tutti i candidati alla posizione bolognese, che ha competenza, come Dda, su tutto il distretto emiliano-romagnolo, in questi ultimi anni fin troppo interessato da episodi riconducibili alla criminalità organizzata, dal processo Aemilia in giù.
Per sapere chi sarà nominato, però, bisognerà attendere appunto il voto della Commissione del Csm, previsto come detto per domani.
f. o.