NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Rapina un disabile fuori dalle poste. Il ladro incastrato dai tatuaggi . Era detenuto in regime di semilibertà

Il trentanovenne indossava un berretto e una giacca: è stato ripreso dalle telecamere mentre li toglieva. Gli agenti della Squadra mobile lo hanno subito riconosciuto perché già carico di precedenti .

Il trentanovenne indossava un berretto e una giacca: è stato ripreso dalle telecamere mentre li toglieva. Gli agenti della Squadra mobile lo hanno subito riconosciuto perché già carico di precedenti .

Il trentanovenne indossava un berretto e una giacca: è stato ripreso dalle telecamere mentre li toglieva. Gli agenti della Squadra mobile lo hanno subito riconosciuto perché già carico di precedenti .

Non aveva avuto alcuna pietà. Anzi, aveva scelto la sua ‘preda’ proprio approfittando della sua fragilità. Era la mattina del 2 settembre scorso e il rapinatore, un trentanovenne italiano con un curriculum di precedenti da far paura, era entrato in azione fuori dalle Poste di via dell’Arcoveggio, aggredendo alle spalle un anziano disabile e buttandolo a terra. Tutto per rubare il borsello che il settantaseienne, con problemi di deambulazione e costretto a spostarsi con due stampelle, aveva con sé. All’interno, documenti e 2.400 euro, appena ritirati nell’ufficio postale.

Quella mattina in via dell’Arcoveggio erano intervenuti i poliziotti del commissariato Bolognina Pontevecchio e poi della Squadra mobile, che avevano subito avviato le indagini. Che, l’altro giorno, si sono concluse con l’esecuzione della misura cautelare disposta nei confronti del trentanovenne, accompagnato dagli agenti della IV sezione - Contrasto al crimine diffuso alla Dozza. I poliziotti della Mobile sono riusciti a risalire all’identità del violento rapinatore attraverso una minuziosa analisi dei video ripresi dagli impianti di sorveglianza, pubblici e privati, della zona.

Il trentanovenne, infatti, subito dopo aver colpito la vittima, era scappato in direzione periferia. Il suo percorso è stato ricostruito, passo passo, dagli investigatori, che lo hanno così visto nei frame correre diversi isolati, fino a rifugiarsi nel cortile di un’azienda privata. Qui si era tolto il berretto da baseball e la giacca di jeans che, malgrado il caldo torrido di quella giornata, indossava, anche con il bavero alzato. Questo, probabilmente, per nascondere i suoi vistosi tatuaggi, sulle braccia e sul collo. Tatuaggi grazie ai quali i poliziotti lo hanno immediatamente riconosciuto come loro ‘cliente abituale’, esperto in furti, aggravati e con destrezza, e rapine.

Tanto esperto da essersi guadagnato una condanna per cumulo di pene che, il giorno della rapina in via dell’Arcoveggio, stava ancora scontando alla Dozza, in regime di semilibertà. La Squadra mobile, dopo aver informato il magistrato, ha perquisito la casa del trentanovenne, dove sono stati trovati i vestiti che aveva indossato per commettere la rapina, che sono stati sequestrati. All’esito delle attività, l’altro giorno è scattato l’arresto e l’uomo è stato di nuovo accompagnato nelle patrie galere, stavolta senza ‘agevolazioni’.