BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Sfila la moda responsabile. Performance in Montagnola

Stasera ’A Brand New World’ degli studenti di Fashion Design dell’Accademia. Il progetto, curato da Elisabetta Zanelli, prevede tecniche innovative di riuso.

Uno dei modelli degli studenti

Uno dei modelli degli studenti

Un titolo che gioca con ’brand’ (marchio), abbinato a ’new world’, che potrebbe voler dire un mondo nuovo di zecca, ma anche il marchio o la firma, che si misura con un nuovo mondo di rappresentazione e marketing, dove le dinamiche del mercato e della cultura del consumo, sono cambiate. Ecco il motivo guida di ’A Brand New World-Azioni di moda responsabile 2’, ovvero l’evento del biennio di Fashion Design dell’Accademia di Belle Arti, in occasione di Opentour, che si terrà stasera alle 20,30 a Filla, nel parco della Montagnola. Potremmo chiamarla sfilata, perché in effetti si vedranno in una passerella ogni anno sempre originale e fuori dagli schemi, le collezioni prodotte, ma anche performance attorno a un pensiero sperimentale e innovativo – nei materiali e nelle forme – che approfondisce la tematica dell’eco-sostenibilità nella moda: una presa di coscienza e di posizione nei confronti di pratiche ambientali e sociali dannose. Questi eventi dell’Accademia, curati come da tradizione da Elisabetta Zanelli, portano in scena le produzioni del biennio di Fashion Design dedicate a temi ambientali, sociali e politici. A sensibilizzare ulteriormente gli studenti su queste tematiche, sono stati due seminari di professionisti del settore, svoltisi durante l’anno accademico: il primo tenuto da Giorgia Palmirani, divulgatrice di moda sostenibile, il secondo da Giorgio Fermanelli di Wråd, con la proiezione dell’ormai celebre serie di docufilm ’Junk- Armadi pieni’ che vede come protagonista Matteo Ward. "Il biennio di Fashion Design ha progettato collezioni e realizzato abiti sul tema, usando tecniche contemporanee di riuso, upcycling, e studio di nuovi materiali organici, ispirate ai temi dell’impegno sociale e politico nell’ambito della moda. Partendo dalla considerazione sul ’se’ e ’come’ il lavoro di un artista o uno stilista possa avere valenza di rivendicazione politica o sociale – racconta Zanelli –. Cioè l’abbigliamento come sintesi estetica ed etica, per giungere ad una interpretazione personale". Gli studenti hanno scelto anche oggetti in disuso e materiali di scarto, per metterli in dialogo con i propri abiti e creare con essi azioni performative. Si sono di fatto definite quattro aree d’interesse: ambiente, istanze sociali, attivismo politico e femminismo che presentano un nuovo scenario narrativo, in cui gli scarti tessili vengono trasformati in nuova materia. Tutta l’azione scenica è accompagnata dalla musica dal vivo del Gary’s Enda Saxophone Quartet. Ingresso gratuito. Benedetta Cucci