Bologna, 25 gennaio 2022 - La pista nera , che sembrava accantonata, nell’uccisione di Piersanti Mattarella, l’ombra della P2. E l’ipotesi che, a sparare i colpi che il 6 gennaio ‘80 uccisero il presidente della Regione Sicilia, fratello del presidente della Repubblica uscente, fossero stati Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini. In un filo nero che collega Palermo e Bologna, la mafia e la strage del 2 agosto.
Se ne è parlato ieri a Report, con le testimonianze dei “sopravvissuti” di quegli anni di Piombo, molti dei quali testimoni già ascoltati nel corso del nuovo processo sulla bomba alla stazione, il cui principale imputato è l’ex Primula nera di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini. Una pista nera, che ha sempre delineato un "patto" tra mafia e destra eversiva, accreditata pure da Roberto Scarpinato, fino a pochi giorni fa procuratore generale a Palermo. Report ha intervistato anche l’ex generale del Sismi, Pasquale Notarnicola, secondo il quale Gelli era solo un "prestanome" che agiva per conto degli Stati Uniti.
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