CHIARA GABRIELLI
CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Tentano di raggirare un 88enne. Lui si mette a urlare e scappano

Via Portazza, suonano con la scusa di controllare la caldaia. Uno ha la finta divisa da vigile urbano. Il racconto: "Avevano preso i gioielli di mia moglie defunta. Non aprite mai la porta a nessuno".

Un’immagine del video realizzato dalla Questura di Bologna, che potete guardare inquadrando con il vostro smartphone il QR Code all’interno della foto

Un’immagine del video realizzato dalla Questura di Bologna, che potete guardare inquadrando con il vostro smartphone il QR Code all’interno della foto

"Sono entrati con una scusa, uno era vestito con la divisa da vigile urbano. Hanno cercato di portare via i cofanetti con i gioielli di mia moglie, che purtroppo è venuta a mancare. Nulla di valore, ma sono ricordi preziosi di lei. Ho capito che mi stavano raggirando, li ho spinti fuori casa e mi sono messo a urlare. Racconto tutto questo per mettere in guardia altre persone: non fate entrare sconosciuti in casa, anche se si presentano bene". Pierfrancesco Cecchi, 88 anni, è ancora scosso, ma ha dimostrato un incredibile coraggio e, ora, vuole dare notizia di quanto gli è capitato, così che altri non si trovino in quella situazione.

Ieri mattina, hanno suonato al suo campanello, in via Portazza (zona Savena-Mazzini): "Questo tizio si è presentato come un tecnico, dicendo che doveva controllare la pressione della caldaia e i termosifoni perché il piano dei garage si era allagato. In quel momento non mi sono reso conto, preso alla sprovvista l’ho fatto entrare, lasciando la porta socchiusa. È stato un errore. Noi siamo andati in cucina, mentre nel frattempo il complice si è introdotto in casa ed è arrivato in camera da letto, dove ha preso i due cofanetti".

Poco dopo, il finto caldaista se ne stava andando, Cecchi l’ha accompagnato alla porta: "Ho visto l’altro, vestito da vigile urbano, che scendeva le scale, in mano aveva i due cofanetti. Mi ha chiesto se fossero miei e ho risposto di sì. Lui mi ha consigliato di stare attento, mi ha mostrato il suo (finto) tesserino da vigile urbano. La divisa era molto somigliante, ma non identica a quella vera. Mi sono insospettito e li ho spinti fuori, mettendomi a gridare nella tromba delle scale: “Aiuto, ci sono i ladri!”. E quelli sono scappati subito".

Erano italiani, sui 40-45 anni. Cecchi li ricorda molto bene: "Erano alti, all’incirca un metro e 80, con la barba corta. Non avevano un particolare accento, ma la cadenza non era bolognese: penso del nord Italia, ma non saprei dire di dove esattamente". Un caso, sicuramente, "inquietante, anche per il particolare della finta divisa – sottolinea la figlia, Mariangela Cecchi –. C’erano già stati i ladri, quattro o cinque anni fa, nel palazzo di mio padre. Adesso provano con le truffe".

"State attenti – l’appello ai cittadini di Pierfrancesco, che in questi giorni andrà a denunciare il fatto alle forze dell’ordine –, usano modalità vecchie e nuove per raggirarci. Non aprite la porta. Bisogna, purtroppo, diffidare".