MARCO BEGHELLI
Cronaca

Un Don Giovanni a spasso nel tempo

Da domani l’opera al Comunale Nouveau. Torna il regista Talevi: "Continuità con le ’Nozze di figaro’"

Un Don Giovanni a spasso nel tempo

Un Don Giovanni a spasso nel tempo

Il ’Don Giovanni’ che andrà in scena domani al Comunale Nouveau (ore 18), con repliche fino al 31 maggio, rappresenta la seconda tappa della trilogia mozartiana su libretto di Lorenzo Da Ponte che il teatro affida al direttore d’orchestra Martijn Dendievel e al regista Alessandro Talevi. Le nozze di Figaro dello scorso anno furono tra gli spettacoli migliori degli ultimi tempi. L’auspicio è che ora il successo possa ripetersi con una partitura meno lineare e drammaturgicamente più complessa. "Don Giovanni" – ci conferma Talevi – è assai più pericoloso per il regista: se Le nozze di Figaro stanno in piedi da sole, qui bisogna inventarsi qualcosa, anche a costo di rischiare qualche arditezza. È difficile tenere viva l’energia per tutto lo spettacolo, mantenere una direzionalità d’azione tra la prima e l’ultima scena, mancando quella regolare progressione degli eventi che tanto apprezziamo nelle Nozze".

Sarà un allestimento in discontinuità col precedente?

"Al contrario: vi confluiscono persino alcune citazioni. In particolare, sviluppo qui ulteriormente l’idea di ‘passioni universali’ che attraversano i secoli. Don Giovanni viene presentato come un archetipo fuori dal tempo, riconoscibile oggi così come all’epoca di Mozart, ma anche prima: in tutti i secoli troviamo infatti questo simbolo della libido maschile che seduce le donne, cosa che mi permette d’ambientare in periodi differenti i vari episodi che si succedono nell’opera. Dopo aver visto l’incontro di Don Giovanni con Donna Anna in un certo momento storico, lo spettatore sarà dunque sorpreso di vederlo sedurre Zerlina in tutt’altra epoca. Solo Elvira ha una dimensione altrettanto sovratemporale, incarnando a sua volta l’archetipo femminile: la donna abbandonata che insegue Don Giovanni attraverso i secoli".

Uno spettacolo complesso...

"Ma anche divertente! Ho voluto infatti sviluppare la componente comica dell’opera, troppo spesso schiacciata da quella tragica. In quest’opera l’equilibrio fra i due generi è assai delicato. Anche di fronte ai momenti più seri, Da Ponte e Mozart non abbandonano mai il sorriso, come nella terribile scena del banchetto fatale, mantenuta leggera dalle battute di Leporello: un’anticipazione dell’estetica di Quentin Tarantino".

Nel primo cast spiccano nomi ben noti accanto ad artisti più giovani: Nahuel Di Pierro (Giovanni), Davide Giangregorio (Leporello), René Barbera (Ottavio), Olga Peretyatko (Anna), Karen Gardeazabal (Elvira), Eleonora Bellocci (Zerlina). Già con La traviata allestita a Bologna nel 2022, Talevi aveva dato prova di un grande lavoro registico con i singoli cantanti. "Sono contento che tale lavoro emerga: è per me importantissimo che i cantanti siano sempre vigili, che reagiscano a tutto quanto avviene attorno a loro. E la mia prima raccomandazione è di ascoltare cosa dicono gli altri personaggi, reagendovi con un pensiero che dev’essere ben visibile al pubblico, per dare vita a un sottotesto totale".