Vive nell’aeroporto di Bologna da mesi: lieto fine per Arnaldo

L'uomo, ex consulente vinicolo, con la pensione non riusciva più a pagare l'affitto e si è trasferito nello scalo bolognese. Ora è stato preso in carico dai servizi sociali del Comune

Arnaldo, 83 anni, viveva da mesi in aeroporto a Bologna

Arnaldo, 83 anni, viveva da mesi in aeroporto a Bologna

Bologna, 20 marzo 2024 – Lieto fine per Arnaldo, l’uomo di 83 anni che da otto mesi viveva nell’aeroporto Marconi a Bologna perché non riusciva più a pagarsi un affitto, ora accolto presso una struttura alberghiera della città.

Il pronto intervento sociale del Comune infatti, appresa dalla stampa la storia dell’83enne, si è attivato per trovargli immediatamente una sistemazione. Arnaldo per anni ha vissuto nel Modenese ed era un consulente vinicolo, ma una volta in pensione non è più riuscito a permettersi un appartamento.

Da qui la decisione di spostarsi e arrivare sotto le due Torri, dove ha trovato riparo in aeroporto, adattandosi a tutte le circostanze. Nei mesi estivi infatti, ha dormito fuori lo scalo bolognese ma con l’arrivo del freddo si è trasferito nell’area dei check-in. Una persona buona e gentile, tanto da essere stato quotidianamente ‘accudito’ da hostess e steward che oltre a regalargli un sacco a pelo gli hanno offerto pasti e caffè.

“Arnaldo ha deciso di trasferirsi a Bologna dove da subito si è insediato presso l'aeroporto, senza che né da parte sua né di alcun altro venisse attivato contatto con i servizi sociali - spiega l’assessore al Welfare Luca Rizzo Nervo -. Una volta a conoscenza della cosa siamo intervenuti sia con Pris sia con il servizio mobile di sostegno, ai quali vengono segnalate presenze ed urgenze di intervento, e a seguito delle quali vengono regolarmente attivati interventi di presa in carico e protezione”.

L’assessore poi incalza: “Dispiace aver appreso di questa vicenda solo dagli organi di stampa. Se fosse stata segnalata prima sarebbe stata individuata una collocazione per Arnaldo come avvenuto per altre centinaia di persone anche attraverso il Piano freddo. Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento a quanti hanno spontaneamente offerto la propria solidarietà, ma è importante che casi come questi vengano tempestivamente segnalati alle istituzioni competenti per una valutazione sociale professionale per individuare le soluzioni più opportune”.  

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