Bologna: la zona rossa funziona. Crollano Rt e contagi

Covid, gli ultimi numeri fanno ben sperare: dimezzati i positivi (504) e l’indice sceso a 1.08. Pandolfi (Ausl): "Il picco dei mille è superato e non tornerà"

Bologna torna a respirare, il picco dei contagi sembra essere superato

Bologna torna a respirare, il picco dei contagi sembra essere superato

Bologna, 17 marzo 2021 - Subito la bella notizia: crollano i contagi, ma soprattutto scende vistosamente anche l’indice Rt, seppure resti al di sopra dell’1. Eccoli i primi, attesissimi, effetti della zona rossa. Che non saranno però gli stessi degli ospedali, dove il numero di ricoveri cresce senza sosta e le riorganizzazioni dei reparti continuano a ciclo continuo. "Ma per quelli – spiega il direttore generale dell’Ausl, Paolo Bordon – serviranno ancora 7-10 giorni". L’onda lunga della zona rossa.

Curva giù. Veniamo subito ai numeri delle ultime 24: la città metropolitana conta 504 nuovi contagi. Un dato così ’basso’, visti i disastri delle varianti (inglese su tutte), non si registrava dal 4 marzo (562, giorno del ritorno della zona rossa) e, ancor prima, dal 25 febbraio (227). Situazioni isolate, perché l’Rt continuava a salire, con i contagi sempre più alle stelle.

Venerdì 5, secondo giorno di lockdown: sono 10mila i malati Covid, mille dei quali negli ospedali della città metropolitana. Il direttore generale Bordon parla di "terza guerra mondiale". Il sabato Bologna e provincia contano 852 positivi, la domenica 916 con l’Rt che schizza a 1.30, sfiorando successivamente l’1.42. E’ un continuo peggiorare: 977 martedì 9, due giorni dopo 911 positivi, mentre è venerdì 12 marzo il giorno più nero con la soglia dei mille che viene abbattuta (1.105 casi tra Bologna e l’intera provincia, 618 con sintomi). E’ il momento più alto, il picco tristemente atteso che non farà sconti nemmeno nel weekend: 762 sabato, 870 domenica. "Ma la curva si sta abbassando", confermava lunedì l’Ausl con 760 positivi e un Rt a 1.12. Arriviamo alle ultime 24 ore che fanno ben sperare con l’indice maledetto diminuito ancora: 1.08.

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Effetto zona rossa. "Sì, cominciamo a vedere i primi effetti della zona rossa – spiega Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl – anche se è meglio restare cauti. Quello che possiamo confermare, però, è che il punto più alto della curva lo abbiamo passato e non vedremo più picchi di mille e oltre positivi in un solo giorno. Ci stiamo stabilizzando, anche se a livelli alti ma equilibrati. Tra giovedì e venerdì dovremmo vedere l’inizio della lenta discesa della curva". Un trend previsto dall’Azienda Usl, anche sui ricoveri ospedalieri che "vedranno un calo attorno a Pasqua". Oltre alla variante inglese, che colpisce nella stragrande maggioranza, "ultimamente stiamo notando più casi di quella brasiliana".

Più vaccini. Poi la questione vaccini, "unica soluzione per battere il virus". Nonostante le polemiche, lo stop temporaneo di AstraZeneca, le inchieste penali sparse per lo Stivale, una delle quali aperta a Bologna dopo la morte di Giuseppe Morabito, vicepreside delle Medie di Vergato, morto tra venerdì e sabato a dieci giorni dal vaccino. Domani l’autopsia dalla quale sono attese le risposte alle tante domande e con gli inquirenti che continuano a ribadire che "al momento non esiste nessuna correlazione tra l’evento morte e il vaccino AstraZeneca". Dose iniettata il 3 marzo e parte del lotto fermato la settimana scorsa. "I vaccini vanno fatti – riprende Pandolfi –, ora attendiamo gli esiti dei nostro organi di controllo e poi saremo pronti a farne sempre di più basta che ci arrivino. Sono stato in Fiera e la nostra squadra è molto forte".

Altri morti. Un ultimo dato: nell’ultima settimana, il solo dipartimento diretto da Pandolfi è riuscito a fare oltre 20mila tamponi, quasi tremila al giorno. "Abbiamo saputo affrontare un’onda di mille contagi ogni 24 ore, ma riteniamo che le vaccinazioni siano l’unico modo per contrastare definitivamente questa epidemia". Purtroppo si allunga la lista dei decessi: ieri altre 17 croci tra i 61 (un uomo di Bologna) e i 94 anni. E’ Granarolo che questa volta paga il prezzo più alto con tre morti: due donne di 70 e 86 anni e un uomo di 77.

Festa vicino alla caserma. Intanto proseguono i controlli delle forze dell’ordine e le tristi sorprese non mancano. Lunedì in città gli uomini del Radiomobile hanno sanzionato 11 persone, sette per aver violato la normativa che regola gli spostamenti e quattro trovati a una festa organizzata in una casa a due passi dalla stazione della Bologna centrale.  

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