Zuppi a capo della Cei: "La Madonna di San Luca mi aiuterà"

Durante la tradizionale benedizione in Piazza Maggiore, arriva il messaggio dell’arcivescovo: "Mi dispiace non essere con voi"

Bologna, 26 maggio 2022 - Con la testa a Roma e con il cuore a Bologna. Questa la dicotomia del cardinale Matteo Zuppi nel pomeriggio di ieri quando l’immagine della Beata Vergine di San Luca è stata trasportata dalla cattedrale al sagrato della basilica di San Petronio per la tradizionale benedizione alla città. L’arcivescovo è a Fiumicino, dove guida l’assemblea generale dei vescovi italiani come neo presidente della Cei, ma non manca di far arrivare il suo saluto ai bolognesi che hanno riempito piazza Maggiore.

 la benedizione della Madonna di San Luca ieri davanti a San Petronio
la benedizione della Madonna di San Luca ieri davanti a San Petronio

"Mi affido alla Vergine di San Luca – si legge nel messaggio scritto da Zuppi – perché il mio servizio aiuti la Chiesa a essere una madre attenta a tutti, specialmente a coloro che soffrono di più e doni e insegni a tutti la medicina dell’amore. Con profondo dispiacere non posso essere con voi in uno dei momenti più cari per me e per tutta la città. Sono sicuro che il cardinal Poma, uno dei miei predecessori che fu anche lui presidente per tanti anni della Cei, dal cielo mi aiuterà con la sua preghiera". Segue un lungo battimani dei fedeli presenti alla celebrazione. "Questo applauso – spiega il vicario generale per l’amministrazione Giovanni Silvagni – dimostra quanto i bolognesi vogliono bene al loro arcivescovo e quanto gli staranno vicini in questo nuovo incarico".

Per esplicita volontà del cardinale, è il vescovo ausiliare emerito monsignor Ernesto Vecchi a impartire la benedizione alla città. "Zuppi è la persona giusta al momento giusto – a parlare è il prelato – e farà molto bene alla Cei. È una persona semplice nei modi, ma ricca di cultura e di umanità e sa decidere e farsi valere senza rompere i rapporti. Non lascerà ad altri le decisioni che devono prendere i vescovi italiani per il bene della nostra Chiesa". Anche il vicario generale per la sinodalità, monsignor Stefano Ottani, sottolinea le capacità di stringere relazioni con tutti. "Porterà la fede nelle case degli italiani – dice Ottani – e io credo che non poteva esserci momento migliore per la sua nomina. Il fatto che l’immagine della Madonna di San Luca sia in città è un segno che la Beata Vergine lo accompagnerà durante questo suo servizio".

Alla funzione è presente anche il vescovo emerito Antonio Sozzo, fino al 2015 nunzio apostolico in Marocco e sacerdote bolognese. "Tutti giustamente stanno sottolineando le qualità umane di Zuppi – racconta Sozzo –, ma io vorrei anche ricordare che è un uomo di fede e che un vescovo, anche nell’esercizio della sua responsabilità, lo si misura dal rapporto con Dio. Farà molto bene proprio per la sua fede salda e profonda".

Il momento della benedizione sul sagrato di San Petronio
Il momento della benedizione sul sagrato di San Petronio

Nel suo messaggio di saluto, Zuppi lascia anche un compito a tutti i bolognesi: "Diventiamo artigiani di pace, tutti lo siamo e lo possiamo essere. Dipende da noi. Quanto dolore in questi anni, prima con la pandemia del Covid e adesso con quella della guerra, inaccettabile, alla quale non possiamo mai abituarci. Dobbiamo sconfiggere l’odio, la violenza nelle parole e nelle mani, il pregiudizio, le prese in giro, l’indifferenza che generano tanta divisione e favoriscono la guerra".

La nomina del cardinale arcivescovo a presidente della Cei riempie di orgoglio anche il clero bolognese. "Siamo contenti per lui e onorati per la nostra Chiesa – a parlare è monsignor Mirko Corsini, parroco alla parrocchia della Sacra Famiglia e direttore dell’ufficio amministrativo della diocesi – Per come lo posso conoscere credo che sia anche un po’ preoccupato perché ha certamente coscienza della responsabilità di collegialità e comunione che il suo ruolo richiede; ma ritengo che abbia anche la stima e le capacità per aiutare alla comunione e aiutare ad ascoltarsi. È sicuramente capace di fare sintesi delle cose che vengono dette e questo è certamente una qualità. Credo anche che la Chiesa in Italia debba fare delle scelte concrete per guardare al futuro: questo forse sarà lo scoglio più difficile al quale sarà chiamato".

Sulla stessa lunghezza d’onda don Lino Civerra, amministratore parrocchiale a San Giovanni in Persiceto. "La sua nomina è in piena continuità – spiega don Civerra – con la pastorale di Papa Francesco che vuole una chiesa sempre più in uscita. Dovrà affrontare temi importanti, come la questione di preti, siamo sempre meno, ma restiamo un punto di riferimento importante per la gente e quella dei giovani che hanno un desiderio di spiritualità che non sempre la chiesa intercetta".

Subito dopo la benedizione, è iniziato a piovere su piazza Maggiore, mentre il bel tempo è tornato una volta che l’icona ha fatto rientro in cattedrale. In altre parole, la tradizione che vuole la pioggia durante la visita dell’immagine in città è stata rispettata.

 

 

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