Le protagoniste de Le Pupille: "Vivere la vita di altre bimbe, una magia"

Alma e Lavinia, le giovanissime bolognesi nel corto di Alice Rohrwacher, raccontano ’il gioco’ del set

Lavinia Tassi e Alma Palmas, protagoniste del corto ’Le Pupille’. Sotto, le due piccole sul set

Lavinia Tassi e Alma Palmas, protagoniste del corto ’Le Pupille’. Sotto, le due piccole sul set

Bologna, 11 febbraio 2023 – Alma e Lavinia sono due giovani bolognesi di 8 e 12 anni. Da una parte una bambina, dall’altra una ragazzina, ma il loro mondo di generazioni differenti è diventato un unico universo da quando hanno solcato l’ingresso del set del film “Le Pupille”, diretto da Alice Rohrwacher. A dire il vero, la vita, per loro e altre quindici giovani bolognesi, in quel 2021 ancora intriso di pandemia, è diventata improvvisamente una magia, una favola difficile da raccontare a chi non l’aveva vissuta. Ma a questo ci ha pensato proprio il film di 37 minuti che, dopo essere stato acquistato da Disney+ ha iniziato la corsa verso il Dolby Theatre di Los Angeles, conquistando un posto nella cinquina dei corti live action che si contenderanno l’Oscar il 12 marzo. E domani alle 18,15, il corto viene finalmente proiettato al Lumière, nella città dove è stato girato, tra il Pio Istituto delle Sordomute povere di via della Braina, l'ex chiesa di San Barbaziano di via Cesare Battisti e il portico di San Luca. Ma le pupille, come ormai vengono chiamate le bimbe bolognesi protagoniste di questa storia, che racconta di alcune orfanelle in collegio alle prese con una zuppa inglese che non possono mangiare perché simbolo malvagio di desiderio terreno, ci andranno in America? Questo non si sa, ma già sono state a Cannes la scorsa primavera, come raccontano Alma Palmas e Lavinia Tassi, quest’ultima entrata nel cast addirittura con le altre due sorelle. “Ho visto il film cento miliardi di volte- racconta Alma, che ai tempi delle riprese aveva sei anni e portava la frangetta- sono stata a Roma, a Cannes, in piazza Maggiore e a casa!”. E poi: “Questo è il film che si è fatto quando c’era il Covid e tutti i miei compagni di classe potevano vedersi solo con le mascherine, invece noi non dovevamo portarle, era bellissimo, e poi ho vissuto la vita di un’altra bambina, una cosa particolare, perché non può capitare a tutti, da bambina, di vivere una cosa così”. La mamma di Alma, Giusy Ognissanti, ha ricevuto un messaggio su una chat durante l’estate, in Puglia, in cui si chiedeva un piccolo video di presentazione ed è stata proprio Alma a decidere come mandarlo: la piccola stava raccogliendo le mandorle e le sbatteva. Ecco, lei avrebbe mandato questa scena per raccontare di sé, “un video piuttosto agitato ma vero”. Lavinia invece, ha fatto il video con le sorelle: la più piccola, Eugenia, a quel tempo aveva quattro anni e la mezzana, Olimpia, nove. “E’ un film davvero diverso dagli altri, da quelli che danno al cinema solitamente, tipo Avatar che ho visto di recente- racconta Lavinia- e la regista non ci ha dato un carattere particolare per i nostri personaggi, così io ho fatto Lavinia, perché l’orfana si chiama come me, un po’ silenziosa, timida”. Nel film le bimbe cantano “Baciami piccina” e Alma, che ha un grande senso dell’ironia (a 8 anni!) e la battuta pronta, esclama, ridendo, : “Ad un certo punto cantiamo e poi ci fanno pulire la lingua, perché quelle parole devono scivolare via!”. Per tutte è stato un viaggio di due settimane in un’altra dimensione, grazie anche all’umanità della troupe, come sottolinea Giusy, e chissà se questa esperienza le porterà a sognare un nuovo “cosa farò da grande”.

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