Brunetta incontra Battistini: "Ballottaggio? No, vinciamo noi"

Il ministro della Pa in città con Bernini, Aimi e Castaldini incoraggia la lista di Fi: "Puntiamo sulla serietà"

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"Se andare al ballottaggio è già una vittoria? Io penso che dappertutto vinciamo noi". Il sostegno di Forza Italia al candidato sindaco del centrodestra, Fabio Battistini, e alla lista degli azzurri viene ribadito con orgoglio da Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione, ieri sera durante un incontro nella sede del partito in città. Presenti all’appuntamento anche i dirigenti regionali, tra cui la presidente dei senatori azzurri Anna Maria Bernini, il coordinatore regionale Enrico Aimi e Valentina Castaldini, capogruppo in Consiglio regionale.

A prendere la parola è stato soprattutto Brunetta, che ha espresso ottimismo in vista delle comunali: "Stiamo vincendo nei governi locali perché la linea di Forza Italia è quella più seria e responsabile. Quindi vinceremo anche a Bologna. Sono elezioni amministrative ma sono pezzi della democrazia. È il momento di dare tutti il meglio di noi stessi".

Positiva l’impressione della Bernini sulla campagna elettorale in corso qui e in tutta Italia: "C’è fair play tra gli sfidanti, non abbiamo riscontrato grandi attriti. Credo sia un buon segnale dal momento che siamo in un governo di larghe intese".

Battistini, per la seconda volta in pochi giorni nella sede di Fi, ha esordito dicendo: "Posso dire che mi sento a casa?". E poi: "Ci siamo dati delle regole e ognuno sta facendo la sua parte. Come coalizione siamo saliti del 9% e il nostro competitore è sceso del 5%".

Infine l’appello accordato del ministro della Pubblica amministrazione sull’importanza della vaccinazione e di conseguenza del Green pass: "Deve essere universale: è una patente di libertà, di vita, di socializzazione. Ma chi non è d’accordo? Più si consolida il numero dei vaccinati, più si consolidano gli attendisti. L’arma nucleare sarebbe l’obbligo, ma se si vuole fare moral suasion è meglio il certificato verde, così aumenta il costo dell’attesa. Perché non vaccinarsi equivale a mettere in pericolo non solo se stessi, ma anche gli altri. Bisogna farlo finché c’è caldo, perché il freddo favorisce il contagio e la diffusione delle varianti. Mi sembra una follia frenare sul Pass e sulle categorie a cui applicarlo, pubbliche o private che siano. Se non riusciamo a vaccinare tutti entro metà ottobre, non siamo riusciti a risolvere il problema. Vi parlo di questo perché è un tema maledettamente politico".

Il tema, oltre che sanitario, diventa anche economico: "Non possiamo più permetterci di fare errori, agiamo ora o mai più. Abbiamo appena riacquisito credibilità all’estero e stiamo anche simpatici agli altri Paesi. Siamo in un boom economico e siamo di fronte a una congiunzione astrale: la Merkel ci dà i soldi (non è più la stagione di ’fate i compiti a casa’), abbiamo Draghi, abbiamo approvato il Pnrr, abbiamo fatto le riforme. Ora non dobbiamo sbagliare".

Maria Letizia Camparsi

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