Elezioni comunali Bologna 2021, FdI schiera Pizza come capolista civico

L’ex presidente dell’Ordine dei medici: "Corro da indipendente, senza tessere. Perché una buona amministrazione non ha colore"

Giancarlo Pizza

Giancarlo Pizza

Bologna, 22 agosto 2021 - Sarà un candidato civico il capolista di Fratelli d’Italia alle elezioni amministrative del 3-4 ottobre. La squadra dei 36 aspiranti consiglieri comunali sarà guidata da Giancarlo Pizza, nome molto noto in città, già presidente dell’Ordine dei medici dal 2006 al 2020.

Il partito di Giorgia Meloni ha scelto di aprire la lista "con una figura espressione della società civile bolognese, la cui solida esperienza in campo sanitario sarà preziosa in questo momento storico caratterizzato, purtroppo, dalla pandemia", commenta Galeazzo Bignami, deputato di FdI.

Dottor Pizza, come nasce la sua candidatura?

"Mi è stata proposta dall’onorevole Bignami, che conosco e stimo da molti anni".

Un esordio da numero uno in lista.

"La proposta di fare il capolista mi ha un po’ sorpreso. È un ruolo impegnativo, che sono onorato di ricoprire".

Lei è iscritto a FdI?

"Non ho mai avuto la tessera di alcun partito. Mi candido come indipendente. Da civico prestato alla politica".

Che cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura?

"Non ho mai fatto mancare le mie critiche ai politici quando ritenevo giusto farlo. Ora mi sono detto: la mia esperienza può essere utile, mettiamoci la faccia.

E dico che se me l’avessero proposto altri, avrei accettato".

Anche con il centrosinistra?

"Una buona amministrazione locale non ha colore politico. Si possono trovare buone idee nei programmi di tutti i partiti. L’obiettivo è fare il bene dei cittadini, di qualunque partito siano".

Può fare un esempio?

"La Fondazione di partecipazione proposta da Fabio Battistini (candidato sindaco civico appoggiato dal centrodestra, ndr), pensata per utilizzare al meglio i fondi europei del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un’idea molto interessante, che non ha colore politico, apprezzata anche dal professor Stefano Zamagni".

Veniamo al suo campo, la sanità. Qual è la situazione a Bologna?

"C’è uno scollamento pericolosissimo fra amministrazioni, medici e infermieri".

In che senso?

"Gli amministratori fanno quello che gli pare. Vanno avanti per conto loro, sordi alle proposte dei sindacati".

La legge affida alle Regioni l’organizzazione della sanità. Che cosa può fare un sindaco?

"In caso di mala organizzazione, che si ripercuote sulla salute dei suoi cittadini, il sindaco deve battere i pugni sul tavolo. Il sindaco opera in qualità di autorità sanitaria locale, e ha il dovere di farsi sentire".

Uno dei temi caldi della campagna elettorale è il Passante di mezzo. Che ne pensa?

"Lo trovo un progetto assurdo. I cantieri avranno ripercussioni sulla circolazione per anni. La città sarà martoriata dai lavori, e neanche un grammo degli inquinanti di auto e camion sarà eliminato".

Qual è l’alternativa?

"Il Passante sud, sotto le colline. Una soluzione che le attuali tecnologie rendono realizzabile in tutta sicurezza".

Può anticipare una proposta che tirerà fuori dal cassetto, se eletto?

"Mi piacerebbe aprire un dibattito sull’aeroporto".

Da quale punto di vista?

"Il Marconi è in una posizione infelice. Da anni i cittadini del Navile si lamentano per i passaggi degli aerei sulle loro teste. È anche questo un tema di sanità pubblica. Come Ordine dei medici chiedemmo interventi al ministero dell’Ambiente. Nessuna risposta".

Che cosa propone?

"La realizzazione di un aeroporto intercontinentale nel territorio fra Bologne, Modena e Ferrara. Bisogna smettere di essere campanilisti, e pensare allo sviluppo complessivo".

Se le proponessero di fare l’assessore alla sanità?

(ride) "Prima cerchiamo di farci eleggere".

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro