Il sogno di Lepore: "Partito unico del centrosinistra"

Il candidato sindaco: "Oggi sette liste, domani una grande forza laburista". Ribelli dem all’attacco con Paruolo: "Rimpiange dittature"

Matteo Lepore ieri alla ‘Lanterna’ alla presentazione della lista Psi-Volt

Matteo Lepore ieri alla ‘Lanterna’ alla presentazione della lista Psi-Volt

"Oggi abbiamo sette liste, domani potrà essere un grande partito. Non mi dispiacerebbe". Matteo Lepore rilancia l’idea di un Ulivo 2.0, magari con una coalizione o una federazione di liste, e accarezza addirittura l’idea di un unico soggetto ‘laburista’ da schierare alle prossime Politiche, andando dunque oltre il Pd. Parole in piena sintornia con Enrico Letta che, oggi alla festa dell’Unità, darà il via alle Agorà democratiche. Porgetto "molto interessante", secondo l’assessore dem. Obiettivo: allargare il partito anche a chi non è del Pd.

Ma se l’ambizione di Lepore è che sia Bologna – dove c’è la coalizione più larga di tutte le città al voto – il laboratorio di questo nuovo partito unico laburista o di un Ulivo di nuova generazione, bisognerà vedere "come andranno le amministrative", si schermisce, sebbene veleggi su numeri oltre il 60 per cento.

Ma le parole di Lepore non passano inosservate. E se il sindaco Virginio Merola approva ("Ci vuole un vero pluralismo, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte"), come pure Isabella Conti, l’onda dei cosiddetti ribelli dem va all’attacco. Il portavoce del malcontento – dopo le esclusioni degli assessori Aitini e Gieri, la mediazione sui consiglieri uscenti Giulia Di Girolamo e Vinicio Zanetti fallita – è Giuseppe Paruolo che picchia duro. "Forse Lepore più che del partito unico del centrosinistra ha la nostalgia del partito unico, quello dei regimi dittatoriali", attacca il consigliere regionale che aveva appoggiato Conti alle primarie.

Ma al di là della frecciata, smonta in toto l’idea di Lepore: "Forse pensa ad un altro genere di partito unico, un sistema dove nella scheda c’è solo un’opzione possibile e chi non si allinea viene epurato, visto il suo comportamento nei riguardi delle persone che non lo avevano sostenuto nelle primarie". E se c’è chi tra i ribelli dem ricorda i risultati di Jeremy Corbyn, Paruolo critica l’ipotesi del partito unico laburista: "L’idea è una svolta verso sinistra, nel tentativo ormai palese di liberarsi della componente riformista del Pd come fosse una zavorra da scaricare". Senza contare – continua il consigliere – che è evidente "che a Lepore stia stretto il Pd. Lo vede come una delle sue sette liste. E infatti usa un verbo di possesso, a proposito della retorica del ‘noi’ che si è frantumata in questi giorni". Lepore, dalla sua, dopo la chiusura delle trattative delle liste, dà la benedizione alla lista Psi-Volt a trazione under 40, e disegna quello che potrebbe essere il nuovo partito che verrà: "Può essere in forme differenti, vedremo se sarà una coalizione, una federazione di forze oppure addirittura un nuovo partito. In Parlamento – spiega – occorre che entri una forza democratica e progressista che faccia del lavoro il proprio punto di riferimento".

Minimizza il caso dei ribelli dem esclusi dalla lista Pd, dopo i i toni più distesi dell’altro giorno, sottolineando "il grande rinnovamento che la squadra dem e e le altre sei liste che mi sostengono, compresa quella di Isabella Conti, stanno facendo". Ammette che gli dispiace se l’assessora Virginia Gieri lascerà il Pd, ma tira dritto: "Ora concentriamoci su Bologna". E sottolinea il grande rinnovamento che hanno fatto il Pd e le altre sei liste che lo sostengono.

Rosalba Carbutti

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