Pressing per Galletti candidato sindaco

Si intensificano i contatti, da parte di ambienti moderati della città, per convincere l’ex ministro dell’Ambiente a scendere in campo

Gian Luca Galletti

Gian Luca Galletti

di Luca Orsi

È, da mesi, il convitato di pietra di molte discussioni sulle prossime elezioni del sindaco. Ora, da diversi ambienti della città – preoccupati dalla rotta spiccatamente a sinistra indicata da Matteo Lepore alla sua coalizione, delusi dall’impasse di un centrodestra che non decide e che subordina la candidatura di Bologna a logiche di equilibri nazionali – è cominciato un pressing su Gian Luca Galletti. Perché rompa gli indugi, ritorni sulle proprie decisioni (in aprile, al Carlino, aveva dichiarato di non volere correre per Palazzo d’Accursio) e si candidi sindaco.

Né l’ex ministro né Giancarlo Tonelli, fondatori di ‘Bologna Civica’, commentano le indiscrezioni. Ma da più parti c’è la conferma, in questi ultimi giorni, dell’avvio di "contatti molto intensi", dopo i primi approcci successivi alle primarie del centrosinistra.

Sul tavolo c’è l’ipotesi di vedere Galletti candidato sindaco con una propria lista civica autonoma, piena espressione della società civile bolognese, slegata dai due schieramenti in campo.

Si pensa dunque a una corsa indipendente, senza alcuna richiesta di appoggio esterno ai partiti. L’idea è proporre ai bolognesi un progetto nuovo di città, proseguendo il lavoro fatto in questi mesi da ‘Bologna Civica’. L’associazione, fondata da Giancarlo Tonelli e Galletti, che si presentò come "non vincolata da ideologie, schieramenti e partiti e aperta a tutti coloro che hanno a cuore il bene di Bologna".

Dopo l’esito delle primarie, Lepore ha ribadito la volontà di spostare a sinistra l’asse della coalizione. Rievocando, come sottolineato proprio da Galletti, la nascita di un nuovo Fronte popolare nella città più riformista d’Italia.

Inoltre, la crisi del Movimento 5 stelle potrebbe rendere Coalizione civica – che alle elezioni ha come obiettivo dichiarato di superare il 10% – l’unico interlocutore di peso del Pd all’interno della coalizione.

Questo sbilanciamento a sinistra, considerato da più parti divisivo, preoccupa la fetta di città che si riconosce in una politica più moderata. E che allo stesso tempo non si rispecchia in un centrodestra ancora indeciso su chi candidare sindaco sotto le Due Torri e in cui la leadership se la giocano Lega e Fratelli d’Italia.

In questo quadro sarebbe partito il corteggiamento – sempre più insistente – a Galletti da parte di esponenti di vari mondi civici. Si tratta di figure impegnate a vari livelli nell’associazionismo e nel volontariato, di imprenditori ed esponenti del commercio e del terzo settore, di società sportive e associazioni culturali. Una fascia di città (quanto ampia è difficile dire) che non si ritrova nell’attuale schema bipolare fra centrodestra e centrosinistra.

Se tutti i tasselli del puzzle andranno al loro posto, la candidatura a sindaco di Galletti potrebbe concretizzarsi già nei prossimi giorni. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di giocare un ruolo di primo piano alle elezioni di ottobre, e di portare Lepore al ballottaggio.

La discesa in campo dell’ex ministro dell’Ambiente dei governi Renzi e Gentiloni potrebbe raccogliere consensi in modo trasversale. Oltre ai mondi civici della città – e a una parte dei 10mila elettori che alle primarie hanno votato per Isabella Conti – Galletti potrebbe intercettare anche i voti una fetta dei moderati che fin qui hanno guardato, anche per mancanza di alternativa, al centrosinistra e al centrodestra.

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