Santori: "Le Sardine vogliono avere un ruolo"

L’intervista al leader. "Ma la forma è da decidere, abbiamo fatto tanto in città". Su Lepore: "Capace, ma deve allargare l’immagine"

Una delle iniziative delle Sardine

Una delle iniziative delle Sardine

Non nasconde le naturali ambizioni delle Sardine, non disdegna frecciatine a entrambi i candidati, non dimentica il suo amore per Bologna. Mattia Santori, storico leader del movimento ittico, ci incontra all’ombra del simbolo dei simboli della bolognesità, il santuario della Madonna di San Luca. "Ti chiediamo del tuo rapporto con la religione?". "Questa mi manca", sorride. E invece dall’acqua santa passiamo al diavolo, si parte dalla sinistra. Che cos’è? "E’ una proposta di convivenza che non prevede blocchi di partenza rigidi, che ha parole bellissime dentro come mutualità, giustizia, solidarietà. E’ un concetto che però è diventato quasi una maledizione, perché la ricerchiamo talmente tanto che è diventata quasi una ricerca frustrata. Bisognerebbe vedere meglio cosa c’è nella costruzione della parola sinistra".

Una delle iniziative delle Sardine
Una delle iniziative delle Sardine

Cos’è la sinistra a Bologna?

"Inizia con la figura di Francesco Zanardi, che spiega come si possa completamente ribaltare la subalternità delle classi meno abbienti. Certo, oggi invece c’è un concetto molto astratto: il centrodestra ha dato prova di essere molto impalpabile, ma temo molto di più quella borghesia inconsapevole che tende a travestirsi da sinistra, ma che è nei fatti di centrodestra".

Lei sostiene Matteo Lepore.

"Va in continuità con una giunta che ha portato a casa dei risultati per buon parte ascrivibili proprio al suo lavoro. Ha una visione che ha portato ad avere più occupazione nel turismo e a riflettere sul legame che c’è tra il civismo e la politica".

Un pregio?

"E’ capace, dobbiamo smettere di vedere gli incarichi politici come ricompense elettorali"

Un difetto?

"Deve allargare la sua immagine, deve essere meno accentratore e dare un’immagne più collettiva. Lui sa lavorare di squadre e deve emergere di più".

Un pregio di Isabella Conti?

"E’ molto empatica, ti dà un senso di spontaneità, la senti vicina, importante in politica"

Un difetto?

"Siamo su fronti opposti anche per una scelta dettata da una legittima ambizione personale, con un passo secondo me inopportuno per la situazione politica bolognese".

Da dove passa la svolta green per Bologna?

"Passa dalla complessità, dalla consapevolezza che ci sono dei problemi che non sono risolvibili con l’ambientalismo del sì o del no. Ci sono dei dati che portano a comportamenti che vanno mediati, serve un compromesso forte, coraggioso da parte di tutti i livelli della società".

M5s alleato credibile?

"Bisogna capire chi sono a Bologna. Conosco Bugani e lo vedo bene nella coalizione, altre persone sono più legate alla versione iniziale del movimento".

Pd machista?

"Non sono d’accordo. Il Pd ha sicuramente un problema al vertice parlamentare, ma non lo tradurrei in un problema su Bologna, dove le donne hanno avuto sempre un ottimo protagonismo per loro merito"

Le primarie possono essere inquinate dalla partecipazione di elettori di centrodestra?

"Sono delle elezioni anticipate, ma non credo ci sarà questo transfugo di voti da parte del centrodestra".

Presto Sardine di governo?

"Se si guarda cosa abbiamo fatto in un anno e mezzo, penso sia già molto tangibile il nostro apporto rispetto alla qualità democratica, che ha un potenziale inespresso. Questo lo giudicheranno le persone che uno si candidi o meno".

Farete una lista?

"Presto per dirlo. Sicuramente vogliamo avere un ruolo e già lo stiamo avendo tra eventi e iniziative. La forma è da decidere. Io credo di avere già un ruolo in città, mi piacerebbe poter non dover elemosinare dalla politica ciò che secondo me è giusto che la parte civica della città possa ottenere per fare bene".

Isabella Conti fotografata mentre pranzava all’interno di un ristorante, ma è vietato.

"Dobbiamo essere responsabili e non paranoici. C’era un nubifragio, chiunque avrebbe cercato un’elasticità. Non dobbiamo arrivare né agli eccessi di piazza Verdi e alle rivolte notturne, che sono tutto ciò che Bologna non vorrebbe esprimere, né a un giustizialismo da quattro soldi".

Paolo Rosato

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro