Elezioni comunali 2021 Bologna, ribelli Pd: Aitini va allo scontro con Tosiani

L’assessore escluso: "Bizzarro che volesse candidarci in un’altra lista. Ora lui e Lepore ascoltino le parole di Letta per l’unità"

L’assessore Alberto Aitini assieme a Isabella Conti, che ha sostenuto alle primarie

L’assessore Alberto Aitini assieme a Isabella Conti, che ha sostenuto alle primarie

Bologna, 3 settembre 2021 - «Particolare che il segretario provinciale del Pd, che dovrebbe far sì che il partito raggiunga il miglior risultato possibile, volesse che ci candidassimo in un’altra lista". Di più, è sembraro "quantomeno bizzarro che non volessero persone radicate in città che potevano portare tanti voti al Pd, e che le abbiano lasciate fuori. C’era qualcuno che voleva decidere i candidati al posto nostro", a memoria recente "mai nessuno era andato dai più importanti referenti del Pd a dire ’questo lo puoi candidare, questo no’. Mai successo nella storia, è una frattura difficile da rimarginare, chi ha la responsabilità di tenere unito il partito deve trovare i modi per far sì che questo Pd sia unito veramente". L’assessore Alberto Aitini non ha buttato alle ortiche l’assist di Enrico Letta. Escluso dalla lista Pd perché ‘responsabile’ dell’appoggio a Isabella Conti alle primarie contro Matteo Lepore, Aitini ieri sera a margine di un’iniziativa alla Festa dell’Unità del Parco Nord ha sposato in pieno le dichiarazioni del segretario nazionale dem, che due sere fa dalla stessa mattonella aveva richiamato il partito bolognese all’unità e al "pluralismo". Il messaggio di Aitini è chiaro: Letta dice una cosa, ma i vertici del partito bolognese stanno andando da un’altra parte e bisogna trovare una soluzione. E l’attacco al segretario provinciale Luigi Tosiani è frontale.

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«Così non si tiene su una comunità. E il fatto che tanti iscritti del Pd, che mi avevano sostenuto alle primarie, mi stiamo scrivendo e telefonando, dimostrando anche pubblicamente la loro indignazione per un partito lacerato e disunito, spiega come la responsabilità di trovare una soluzione sia di chi guida la nostra comunità – ha ribadito l’assessore uscente alla Sicurezza e al Commercio –. Hanno deciso di dividerla la nostra comunità, trovino una soluzione. Noi intanto sposiamo in pieno le parole di Letta e lavoriamo pancia a terra per far sì che il Pd raggiunga alle amministrative il miglior risultato possibile e affinché Lepore vinca al primo turno. Nel Pd di Bologna c’è bisogno di garantire la pluralità e se il segretario nazionale è dovuto intervenire è perchè si è visto che la pluralità non è stata garantita".

Per Aitini bisogna dunque ripristinare i valori essenziali. "I primi responsabili sono le figure di vertice, in questo caso il segretario del partito e il nostro candidato sindaco che si devono impegnare – ha rincarato la dose Aitini –, come ha chiesto Letta, a garantire che ci sia davvero pluralità: non a parole, ma anche nei fatti". Per il momento Aitini nega ci siano trattative ‘post-lista’ per ricomporre il quadro. Ma qualcosa si starebbe muovendo, a Roma si sono accorti della situazione. Aitini ne ha avute anche per Isabella Conti, che lui aveva sostenuto alle primarie: "Mi aspettavo che dicesse alcune cose con più forza – ha sottolineato –. E’ chiaro che, come ho avuto modo di dire anche a Isabella, mi aspettavo che desse più battaglia nel momento decisivo, per rimarcare ancora una volta il fatto che se siamo uniti e diciamo che c’è unità, davvero bisogna poi dimostrarlo con i fatti. E alcuni non l’hanno dimostrato. Ma con lei ci sentiamo sempre, nessun problema, in bocca al lupo alla sua lista. La nostra casa è il Pd, l’abbiamo detto, è fuori discussione candidarsi altrove".  

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