Elezioni Bologna 2021, allarme affluenza. Il 'pericolo' è San Petronio

Il ponte fino a domanì potrebbe colpire la partecipazione, l’obiettivo resta quello di migliorare il risultato di cinque anni fa (59,6%)

Virginio Merola festeggia la sua rielezione, il 19 giugno del 2016

Virginio Merola festeggia la sua rielezione, il 19 giugno del 2016

Bologna, 3 ottobre 2021 - E’ il giorno del Santo che spaventa. Come, davvero? Sì, perché mai nella storia il voto amministrativo era coinciso a Bologna con il giorno di San Petronio – in questo caso l’election day è sdoppiato, oggi e domani –, roba che alcuni uffici in città sono chiusi. E niente può spaventare gli addetti ai lavori più del ponte vacanziero, una tentazione concreta per questi primi scampoli autunnali che sembrano ancora estate, e sia Matteo Lepore (centrosinistra), sia Fabio Battistini (centrodestra) temono l’esodo. Anche se per motivi diversi. Lepore vorrebbe un’alta affluenza per blindare (anche nel significato) una vittoria che sembrerebbe possibile al primo turno, secondo alcuni sondaggi. Battistini, dal canto suo, spererebbe in una grande partecipazione alle urne per alzare l’asticella delle preferenze del centrodestra e tentare così la missione più dura, quella di assicurarsi l’appello al ballottaggio. Ma qual è la storico dell’affluenza ai seggi alle Comunali di Bologna? Andando a ritroso per le ultime tornate elettorali, sembrerebbe francamente non impossibile fare meglio dell’ultima volta. Si punta almeno al 60-65%, con l’obiettivo del 70% che di fatto sancirebbe una nuova stagione partecipativa.

Cinque anni fa, alle amministrative che sancirono la rielezione di Virginio Merola, andò a votare il 59,6% degli aventi diritto, percentuale seguita due settimane dopo, al ballottagio tra Merola e Lucia Borgonzoni (centrodestra), da un 53,2%. Numeri bassi per una città come Bologna, che della partecipazione ha fatto sempre uno dei suoi tratti distintivi. I più bassi peraltro prendendo gli ultimi giri di valzer, ripartendo da quel famoso 1999, l’anno del rovescio degli allora Ds contro Giorgio Guazzaloca, quando a votare andò il 78,9% degli aventi diritto, seguito dal 67,62% al ballottaggio che portò per la prima volta (e unica, finora) il centrodestra al governo della città. Numeri ancora più alti cinque anni dopo, quando a sfidare Guazzaloca arrivò il cremonese Sergio Cofferati, ex segretario nazionale della Cgil. Un 81,7% poderoso, che peraltro blindò la vittoria di Cofferati al primo turno.

Andando avanti di altri cinque anni, alla vittoria di Flavio Delbono, l’affluenza dopo i picchi di inizio millennio cominciò a scendere: al primo turno si registrò un comune buon 76,3%, che quasi crollò poi al ballottaggio con un 62,6%. E arriviamo all’epoca Merola. Nel 2011, quando l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Cofferati vinse al primo turno, l’affluenza in città si attestò al 71,4%. Come già detto, un obiettivo che le forze in campo si augurano per vedere un risultato chiaro anche nella sostanza. Infine qualche nota tecnica. Ieri alcune defezioni dell’ultim’ora hanno creato un po’ affanno all’ufficio elettorale, la sostituzione degli scrutatori non è stata così immediata. Dal Comune comunque, a sera, assicurano che le operazioni di subentro sono state espletate e che non ci saranno criticità ai seggi allestiti per oggi e domani.

 

 

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