Centrodestra, ancora stallo. E Battistini perde la calma

"Mi hanno detto di pazientare. Ma se avrò la benedizione, non accetto tutto". Gli azzurri non mollano su Cangini. Fratelli d’Italia sul piede di guerra

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di Rosalba Carbutti

Un altro giorno senza candidato nel centrodestra. Non c’è ancora l’ok definitivo su Fabio Battistini e tra gli azzurri c’è chi pensa che le speranze per il senatore di FI Andrea Cangini non siano finite. Uno stallo che, a lungo andare, potrebbe mettere in crisi lo stesso imprenditore cattolico. Nonostante la mitezza che lo contraddistingue, ieri anche per lui la misura sembrava colma: "Prendo atto dell’incapacità di chi vorrebbe sostenermi e non ci riesce. Mi hanno detto di pazientare, che è tutto in mano a Matteo Salvini... Ma sia chiaro: se anche riceverò la benedizione, a questo punto non so se il matrimonio sarà automatico da parte mia".

Di fronte all’ennesimo rinvio, il rischio che Battistini si logori c’è. E a giovarne potrebbe essere lo stesso Cangini, tant’è che la consigliera regionale azzurra Valentina Castaldini non perde le speranze: "Resta il candidato migliore. Facciamo in fretta, non possiamo più abusare della pazienza degli elettori". Ma, per ora, l’unica certezza è l’arrivo di Salvini a Bologna lunedì: la mattina farà un punto stampa. Il timore è che possa annunciare sotto le Due Torri il candidato, indisponendo – questa volta in maniera irreversibile – gli alleati. In primis, Fratelli d’Italia, già irritata dai continui incontri a due Lega-Forza Italia e, soprattutto, dal fatto di essere rimasta esclusa dalla Rai.

Insomma, il rischio che FdI faccia saltare il tavolo c’è. "Decisione scandalosa – ha detto ieri Giorgia Meloni –. Mi dispiace che le massime cariche istituzionali, a partire dal presidente Mattarella, non abbiano ritenuto di intervenire". "Se qualcuno vuol creare i presupposti perché salti il centrodestra lo dica", le ha fatto eco il senatore Ignazio La Russa.

Difficile a questo punto superare l’impasse, a meno che la Commissione di Vigilanza non venga garantita a Fratelli d’Italia. A quel punto potrebbe scattare la tregua. Ma prima di allora, continuano le minacce di una corsa solitaria di Fratelli d’Italia. Un modo per contarsi e, magari, superare la Lega. Quello che filtra, però, è che al di là delle partite nazionali, la rottura dipenderà dalle prossime mosse di Matteo Salvini. Lunedì sarà in città. Resta da capire se con il candidato già definito o se farà un colpo di mano annunciando il candidato. Una scelta, questa, che potrebbe davvero compromettere la coalizione. Battistini, intanto, sta sondando staff e squadra. Ma c’è chi si chiede come mai Salvini non faccia la voce grossa per imporre il suo nome. Forse non ci crede abbastanza? Una situazione che, ormai, è un rebus. Tant’è che nella confusione, in serata, c’era pure chi ritirava in ballo l’editore di Minerva Roberto Mugavero che, però, visto l’andazzo, è già in vacanza.

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