Il nome di Santori in cima ai desideri del Pd

Il leader delle Sardine sempre più vicino alla lista dem, ma ci sono nodi da sciogliere. Ufficiale: voto 3-4 ottobre, ballottaggi 17-18

Mattia Santori, bolognese di 34 anni, ha fondato con altri il movimento delle Sardine

Mattia Santori, bolognese di 34 anni, ha fondato con altri il movimento delle Sardine

di Paolo Rosato

Mattia Santori troverà posto nella lista del Pd. E’ molto più di un’indiscrezione quella che sta circolando in questi giorni nelle stanze della politica bolognese, la riflessione con il leader delle Sardine sarebbe in fase avanzata. Santori l’ha dichiarato giorni fa: si candida, a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra Matteo Lepore. Molto difficilmente sarà nella lista di sinistra che stanno costruendo Coalizione civica e Coraggiosa, più probabile che a questo punto possa trovare spazio nella griglia dem. Non da capolista, per quel ruolo resterebbe la suggestione, almeno per ora, di una donna presa dalla società civile, come accadde per Giulia Di Girolamo cinque anni fa. Resta in ballo la possibilità che Santori possa candidarsi nella lista del sindaco, ma le maglie sarebbero strette. Insomma, Santori nel Pd sarebbe un colpo suggestivo, bisognerà capire per quale elettorato sarà il punto di riferimento, visti i tanti volti accreditati in campo. La segreteria provinciale per ora frena, dopo Ferragosto ci sarà il grande riassunto. Intanto è ufficiale la data del voto, già chiara da giorni: primo turno 3-4 ottobre, ballottaggio 17-18 ottobre.

Sta andando avanti, nel frattempo, la discussione tra il segretario Luigi Tosiani, Matteo Lepore e Isabella Conti per capire come gestire la questione quartieri. Sarebbero in ribasso le quotazioni di Rosa Amorevole, che sembrava in predicato di una candidatura bis per il Santo Stefano, ma la partita potrebbe al fine non coinvolgerla: la Conti avrebbe riconosciuto i meriti del profilo, ma a questo punto ci sarebbero invece perplessità trai dem. Resta conteso – e legato al Santo Stefano– quindi il Porto-Saragozza, dove Lepore vorrebbe confermare il presidente uscente Lorenzo Cipriani. Ma il Porto-Saragozza è il secondo quartiere richiesto dalla Conti, se ne riparlerà. Sarebbe ancora aperta la partita sul Borgo-Reno, dove l’idea Elena Gaggioli non sarebbe comunque tramontata, mentre sarebbero quasi blindati Savena (Benassi) e Navile (Mazzoni). Per il San Donato-San Vitale si dovrebbe chiudere per Angelo Marchesini, al posto di Simone Borsari in odore di giunta. Mentre si parla dei quartieri, Lepore continua parallelamente ha tessere la sua tela per la città, e ieri malgrado le distanze sul Passante è stato confermato che la lista dei Verdi appoggerrà il candidato del centrosinistra. Su queste basi è stato trovato un accordo di programma in undici punti: completamento dell’Sfm entro il mandato, flotta Tper tutta elettrica, un ufficio clima per coordinare le politiche energetiche, riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento dall’aeroporto . "E’ chiaro che non condividiamo tutto, ma abbiamo trovato un punto di caduta sulle analisi ambientali e le centraline", ha sottolineato il candidato sindaco dopo aver siglato l’intesa in vista delle Comunali con la consigliera regionale di Europa Verde Silvia Zamboni e i coordinatori provinciali Barbara Fabbri e Alessandro Fabianelli. Per quanto riguarda eventuali presenze in giunta per i Verdi in caso di vittoria "vediamo il risultato, anche per scaramanzia", ha rinviato la discussione la Zamboni.

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