Che fare? Federico Bacchiocchi (foto), candidato sindaco del Partito comunista dei lavoratori, risponde all’interrogativo di Lenin, con una parola: "Rivoluzione". L’aspirante primo cittadino che ha deciso con la sua lista di ballare da solo, non ha dubbi: "Centrodestra e centrosinistra sono simili. Il Pd e la Lega? Non sono uguali, ma sono due galli nello stesso pollaio che fanno gli stessi interessi della grande borghesia". La sua alternativa di ultra-sinistra la lancia dalla sala Vinka Kitarovic in San Donato con il capolista Stefano Falai. Obiettivo: difendere i lavoratori, vista l’ondata di licenziamenti e le morti sul lavoro. Ovvia la presa di distanza dalla giunta Merola: "È come tutte le altre giunte del Pd, della Lega e di Fratelli d’Italia". Bacchiocchi, classe 1970, veterinario, racconta di aver maturato la coscienza rivoluzionaria a soli 16 anni, seguendo gli insegnamenti di Lenin e Trotski. Da qui, spiega anche le divisioni a sinistra (tre liste extra Pd, più Coalizione civica Coraggiosa).
"Sinistra unita ha scelto come candidata sindaca l’ex M5s Dora Palumbo, persona degnissima, ma che con la sinistra e il movimento operaio non ha alcun legame, mentre Potere al popolo è un movimento anti-partiti e non ci riconosciamo. Quando si tratta della classe lavoratrice pensiamo che la costruzione di un partito indipendente e rivoluzionario sia un punto di forza". Ma se Sinistra Unita e Pap restano comunque "compagni di lotte", lo stesso non si può dire di Coalizione civica coraggiosa ecologista solidale che sostiene Matteo Lepore: "Hanno fatto un errore gravissimo, sono diventati complici delle politiche del Pd".
Infine, le battaglie: contro l’autonomia differenziata delle Regioni, contro il far west della logistica (vedi i casi Gkn e Logista) accanto ai Si Cobas e, infine, la difesa dei diritti di contrattazione per i dipendenti comunali non iscritti a Cgil, Cisl e Uil.
ros. carb.
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