La spuntano i candidati più determinati

Valerio

Baroncini

Se c’è un tratto che lega i due, è questa forza, questa convinzione, questa determinazione. Sono partiti come i favoriti, sono stati avversati, l’hanno spuntata (Lepore passando dal voto alle primarie, che l’ha rafforzato e ora gli dà la speranza di vincere al primo turno). Adesso si giocano Palazzo d’Accursio e Lepore ha subito iniziato con la sua specialità: legare gli avversari a Matteo Salvini. D’altronde, se l’aveva fatto paragonando Renzi al leader del Carroccio cercando così di picconare Isabella Conti, beh, su Battistini il gioco pare ancora più facile. Ma Battistini, quando dice di non essere il candidato del centrodestra e basta, ha ragione: la sua corsa è iniziata ben prima e molti l’avevano guardato con scetticismo. Dunque, se Lepore dice che Battistini è il candidato di Salvini, beh, anche nella sua squadra c’è allora il vituperato Matteo Renzi, che ieri gli ha espresso lealtà nonostante gli attacchi. Penso che Lepore, che con il programma e la squadra ha chilometri di vantaggio e ha dimostrato di essere cresciuto moltisssimo durante la campagna delle primarie, abbia ben altri argomenti da mettere in campo. Battistini dovrà, in queste settimane, colmare il gap di popolarità che lo divide da Lepore e accelerare sui programmi. Missione non semplice, ma il Pd non deve pensare che sia già tutto fatto: ci sono ancora da decifrare le intenzioni dell’area che afferisce a Giancarlo Tonelli e Gian Luca Galletti (da che parte staranno? Correranno da soli?) e da capire bene il nodo Conti, con la lista trainata in rosa insieme con Monica Babbini. Inoltre, Battistini quanto riuscirà a muovere dal punto di vista personale? E, inoltre, avranno un peso le dinamiche nazionali e il possibile peggioramento della situazione pandemica? Paiono domande da inizio campagna elettorale. Ma già è un miracolo che ci siano i nomi. Habemus!

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