Pasquino: "Voto la Conti, sistema da cambiare"

Il professore: "Città molliccia, Merola è mediocre: non doveva designare un erede. L’ex premier Conte pro Lepore? Interferenza ininfluente"

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Unibo

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Unibo

di Rosalba Carbutti

"Domenica alle primarie voterò Isabella Conti. Va cambiata una struttura di potere, ripiegata su se stessa". Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna, non risparmia critiche al Pd. E pure all’ex premier Conte: "L’appoggio a Lepore? Interferenza malposta e ininfluente".

Perché sceglie la Conti?

"Per tre considerazioni. La prima: il Pd locale ha a lungo contrastato lo svolgimento delle primarie, mentre le primarie sono previste per Statuto, se c’è più di un candidato. Seconda: l’errore di Merola di aver voluto designare un erede. Terza: il partito in quanto tale non deve avere un suo candidato perché la scelta spetta agli elettori".

Merola non doveva fare endorsement?

"Doveva stare zitto e aspettare che si presentassero i candidati, non designare un erede. Lui dice di essere stato un sindaco mediano. Io dico che è stato mediocre. La città è molliccia, adagiata sui suoi successi…".

C’è il rischio che la destra inquini le primarie?

"Non vedo truppe cammellate del centrodestra in arrivo. E poi crediamo davvero che ci siano elettori del centrodestra a vita? Le primarie sono aperte anche per raggiungere più elettori. Parlare d’inquinamento è devastante. E disastroso".

Che cosa ne pensa delle critiche alla Conti perché renziana?

"C’è questa idea del ‘semper renziano’ che non torna. Bonaccini non era renziano? Merola non era renziano? Mi pare che a Bologna, nel Pd, di renziani ce n’erano parecchi. E poi Isabella le distanze dall’ex premier le ha prese".

Il nodo sono le liti tra Lepore e la Conti. Riusciranno a mettere da parte l’ascia di guerra?

"Chi ha fatto accuse che non ha saputo giustificare è stato Lepore, non la Conti. Ciò è segno di arroganza. Ma se l’obiettivo è costruire una comunità larga, lavoreranno assieme".

Lepore ha invitato la Conti alla sua Fabbrica del programma.

"Da una parte c’è un assessore con esperienza, dall’altra una sindaca. Che cosa si fabbrica ancora? Mi pare un rilancio pubblicitario. Ci si metta d’accordo su alcune idee precise. E basta".

Lei è ottimista: lo scontro è arrivato alle carte bollate...

"I ricorsi non vanno affatto bene. Ma il brutto è che dietro ci saranno state delle pressioni. Parlare di tradimento è scandaloso: le differenze di opinione – e questo se lo ricordano anche quelli del Pd – vanno valorizzate. Sono una ricchezza".

C’è chi teme che, dopo le primarie, in caso di sconfitta la Conti potrebbe fare una sua lista. Sarebbe un tradimento?

"No, ma sarebbe grave".

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