Salvini: "Sotto le Due Torri un tridente di candidati"

ll leader leghista: "Presto i nomi di sindaco, vice e di un assessore forte". Per Fratelli d’Italia e Forza Italia si tratta di "una strategia condivisibile"

Matteo Salvini (a destra) e Andrea Ostellari, commissario della Lega in Emilia

Matteo Salvini (a destra) e Andrea Ostellari, commissario della Lega in Emilia

di Luca Orsi

Un attacco a tre punte per il centrodestra. In vista della scelta del candidato sindaco (che dovrebbe essere annunciato la settimana prossima) Matteo Salvini lancia anche per Bologna l’idea del "tridente". Come già fatto a Roma, spiega il leader della Lega, anche sotto le Due Torri "a me piacerebbe non candidare un sindaco, ma candidare una squadra. Almeno un tridente con sindaco, vicesindaco e un assessore forte".

Salvini ribadisce quindi la linea della civicità delle candidature: "Abbiamo le idee chiare – assicura –, ci sono tre persone esterne al centrodestra classico e senza tessere di partito, che hanno detto che ci sono".

Due nomi sono noti: l’imprenditore Fabio Battistini e l’editore Roberto Mugavero. Il terzo – se si vogliono considerare fuorigioco Andrea Cangini, senatore di Forza Italia e Ilaria Giorgetti, "tornata a casa" fra i berlusconiani, entrambi con tessera – potrebbe essere svelato a giorni.

Il tridente "è un’ipotesi assolutamente condivisibile", afferma Enrico Aimi, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia. Più flessibile, invece, sul tema civico al 100%. Anche perché FI ancora non dispera – se lui sarà disponibile – di potere candidare Cangini, già direttore di QN e Carlino, considerato "un civico prestato alla politica".

"Io non mi impiccherei sulla scelta di un civico a tutti i costi", avverte Aimi. Perché "uno può essere bravo anche se fa politica, se ha un’appartenenza". La cosa importante, precisa Aimi, è che il candidato "dovrà rappresentare una bolognesità che non si deve spegnere".

Apre al concetto di tridente anche Fratelli d’Italia. "Siamo da sempre convinti che per governare Bologna non basti avere un candidato sindaco, per quanto capace, ma una squadra, che possa essere almeno in parte presentata agli elettori anche prima delle elezioni", commenta Galeazzo Bignami, deputato di FdI.

Le tre punte saranno scelte pro quota, una a testa, dai partiti del centrodestra. Resta da capire a chi – a seguito del risiko negli altri principali Comuni al voto in autunno – toccherà la scelta della candidatura più pesante, quella a sindaco.

A Bologna, per dare vita "a un’alternativa a un’egemonia del Pd – afferma Aimi – si vince con l’unità delle forze di centrodestra, guardando al centro senza permali nei confronti di alcuno", Sotto le Due Torri, assicura Salvini, con il centrosinistra che "si prende a schiaffoni" alle primarie, "non corriamo per partecipare, ma per provare a vincere".

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