Elezioni Bologna 2021, Santori punge: bufera nel Pd. Poi la frenata

La Sardina, che si candida nella lista dem, aveva attaccato le correnti. Alfieri (Base Riformista): "Ci vuole rispetto". La frecciata di Calenda

Mattia Santori

Mattia Santori

Bologna, 22 agosto 2021 - Ha corretto il tiro Mattia Santori, il fondatore delle Sardine che da due giorni è ufficialmente in lista con il Pd per la corsa alle elezioni Comunali di Bologna, il 3 e 4 ottobre, come anticipato dal ’Resto del Carlino’. Dopo aver sparato a zero sul ’Corriere della Sera’ contro "chi sta trafficando per un renzismo 2.0" nel Pd, dichiarando che "quando inizieranno le Agorà ci troveremo un partito sotto scacco delle correnti nascoste", la sardina è stata costretta a più miti consigli, dopo avere incassato il richiamo all’ordine del coordinatore nazionale di Base Riformista, Alessando Alfieri ("No alle liste dei buoni e dei cattivi, serve rispetto") e forse dopo aver ricevuto un paio di telefonate, in diversi nel Pd hanno chiesto spiegazioni. "Si apre una fase nuova. Perché c’è un tempo per arginare e un tempo per costruire – ha ammorbidito i toni, Santori sulle pagine social delle Seimila Sardine –. Vi diranno che siamo schiavi del Pd, che ci vendiamo per un posto in giunta. Chi lo dice ha ruoli politici ottenuti non certo per etica, passione o abnegazione alla cosa pubblica".

Il punto Elezioni Bologna 2021, Santori nella lista Pd: "Io indipendente, mi attaccano per paura"

A Bologna, ha sottolineato ancora Santori, "è nata una coalizione che replica il modello Bonaccini e lo migliora: le Sardine, un Pd che preferisce guardare a sinistra invece che ad Azione o Iv e una lista che unisce i coraggiosi ecologisti e il civismo di sinistra. Un M5s depurato dai simpatizzanti della destra populista". Insomma, due anni fa le neonate sardine "spronavano i cittadini bolognesi a ‘stare vicino ai nostri politici’. Oggi le sardine diventano grandi e invitano i giovani a non avere paura di metterci la faccia, a qualsiasi livello. Non si tratta – ha continuato Santori – di entrare nel Pd o in altri partiti, significa dare il proprio contributo alla coalizione guidata da Matteo Lepore, una coalizione che il 4 ottobre vuole vincere con un ampio margine". Con un post sulla sua nuova pagina social, "il candidato indipendente" ha dato anche qualche indicazione sul suo programma. "Sogno uno stadio del frisbee a Bologna, e non sopporto di vivere in un Comune in cui le auto parcheggiate occupano spazi enormi. E il bilancio partecipativo va riformato".

Ieri mattina Santori, come detto, era stato bacchettato da Alessandro Alfieri di Base Riformista. "Bene la candidatura, ma non capisco la necessità di compilare la lista dei buoni e dei cattivi – ha dichiarato Alfieri –. In quella lista dei cattivi con cui non volete dialogare ci sono anche alcuni di quelli che, insieme ai loro colleghi, stanno facendo i salti mortali per esempio per portare a casa il ddl Zan. Il riconoscimento e il rispetto reciproco sono fondamentali". Sferzante Carlo Calenda, ex Pd e ora leader di Azione. "Candidare un ragazzotto senza arte né parte, che vuol darvi la sveglia e sorvegliare la vostra purezza ideologica ti sembra una buona idea, Enrico Letta – ha scritto Calenda sui social –? Opterei per pedata nelle chiappe (metaforica)". Piccata la risposta di Santori all’europarlamentare: "Un signorotto che si è fatto eleggere, da iscritto, nelle liste del Pd per poi creare il suo partitino personale, dovrebbe esimersi dal dispensare consigli non richiesti".

 

 

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