Bologna, 2 maggio 2016 - Alien e Manga, youtubers e google spotlighters. Da una parte la tradizione del cinema che sa di sala, dall’altra l’innovazione di quello che può nascere in qualsiasi momento, anche ora, nella vostra tasca munita di smartphone.
In mezzo sempre il Future Film Festival che, giunto alla diciottesima edizione con una bella ventata di ottimismo portata da maggiori mezzi economici, prosegue dal 3 all’8 maggio nelle sale del Lumiére, la narrazione legata all’animazione e a quelle tecnologie che hanno fatto la sua fortuna.
Tanto cinema giapponese nel presente del Future (c’è anche The Boy and the Beast di Mamoru Hasoda, definito l’erede di Miyazaki e poi Nowhere Girl nuovo film dell’autore cult Mamoru Oshii) ma anche un tema guida come Welcome Aliens! che ci parla certo di mitologia della settima arte ma che ci conduce contemporaneamente nell’attualità esistenziale della diversità tra profughi e accoglienza.
Quindi il festival ripercorre in cinque significative tappe l’evoluzione della rappresentazione cinematografica del rapporto tra «noi» e «loro», terrestri e alieni: dalla paura dell’invasione nell’America maccartista (Invasori dall’altro mondo di Edward Cahn) al sogno nell’integrazione (Fratello di un altro pianeta di John Sayles).
Si parlava di ottimismo e certamente i fattori che lo rendono possibile affondano le radici nelle economie del diciottesimo Future che vede il sereno grazie al ritorno di un sponsor privato storico come Coop e per merito dei bandi della nuova legge 20 per il sostegno al cinema, che potrebbero ossigenare le casse della manifestazione carburata dalla Regione (lo scorso anno con 50.000 euro, quest’anno certamente di più) e dal Comune con 23.000 euro.
Tutto questo si riflette su una programmazione articolata in grado di affrontare le tematiche scottanti nel nuovo cinema con tanti approfondimenti. «Ci piace pensare che ogni anno costruiamo il nostro festival come se fosse la prima edizione – spiega Giulietta Fara, alla direzione di FFF con Oscar Cosulich- ma siamo consci del fatto che in questo campo quel che era il cinema 18 anni fa, ora non è più».
Cambiano i mezzi, le tecniche avanzano, il digitale rende tutto possibile e il festival traccia ogni cambiamento invitando in città celebri Youtubers e creatori di web-series proprio il 6 maggio in una giornata a loro dedicata. Arrivano Luca Vecchi di The Pills e Federico Frusciante per affrontare con studiosi e teorici il tema del cinema nel «tubo», l’8 maggio si vedrà The Bomb, la prima webserie stroboscopica e incontreremo anche Scot Stafford, compositore e sceneggiatore di Spotlight Stories.
Ma la certezza dei lungometraggi è dura a morire. E il concorso porta quest’anno bei titoli come Psiconautas di Pedro Rivero e Alberto Vazquez, Extraordinary Tales, il primo film lungo di Raul Garcia, storico animatore della Disney, che rilegge cinque capolavori di Allan Poe; Avril et le monde truqué di Franck Ekinci e Christian Desmares e anche l’italiano I racconti dell’orso di Sestieri e Amato, realizzato grazie al crowdfunding.