Ius soli Bologna, lo strappo di Lepore

Ordine del giorno in Consiglio per conferire la cittadinanza onoraria ai bambini stranieri. Lega in trincea

Le classi scolastiche, ormai quasi tutte composte da bambini di diversa nazionalità

Le classi scolastiche, ormai quasi tutte composte da bambini di diversa nazionalità

Bologna, 17 febbraio 2022 - Ci siamo: sta per essere presentato in Consiglio comunale un ordine del giorno della maggioranza che inviterà il sindaco e la giunta a modifica lo statuto di Palazzo d’Accursio, per introdurre simbolicamente il principio dello ‘Ius Soli’. Matteo Lepore aveva preannunciato quest’operazione qualche mese fa, illustrando in campagna elettorale le sue linee di mandato, ma nelle prossime settimane dovrebbe partire l’iter vero e proprio. L’odg potrebbe approdare in Consiglio da questo lunedì in avanti, e non dovrebbe tardare di molto. Al centro un riconoscimento simbolico, ma significativo rispetto al messaggio politico che si vuole inviare: sarà conferita la cittadinanza bolognese e quindi italiana, onoraria, a tutte le persone che ne sono sprovviste. Ma che per una serie di requisiti, secondo appunto il principio dello ‘Ius Soli’, ne avrebbero diritto. In attesa di una legge nazionale che ovviamente, al momento, manca.

Aggiornamento Ius soli Bologna, è scontro con l’opposizione - Bologna Ius soli, il pedagogista: “I ragazzi lo vogliono“ I CRITERI Lo ‘Ius Soli’, è bene ricordarlo, fa riferimento alla nascita sul ‘suolo’, sul territorio dello Stato e si contrappone, nel novero dei mezzi di acquisto del diritto di cittadinanza, allo ‘Ius sanguinis’, imperniato invece sull’elemento della discendenza o della filiazione. Per i Paesi che lo applicano, con lo ‘Ius Soli’ è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Il Comune preme sulla svolta per queste categorie: bambini/e con genitori regolarmente soggiornanti, o che sono nati all’estero, ma con ciclo scolastico italiano oppure per chi arriva da piccolo con almeno un genitore soggiornante di lungo periodo e che risultano residenti a Bologna. L’intento dell’amministrazione è quello di promuovere anche una cerimonia di conferimento della cittadinanza. Al termine dei vari giuramenti, il Comune vorrebbe consegnare ai cittadini onorari anche la copia della costituzione italiana, un ‘kit di cittadinanza’ e un attestato personalizzato. Ipotizzate già alcune giornate utili per celebrare questo rito: oltre al 20 novembre (giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza) ci sono il 17 marzo (Giornata di Costituzione, Inno e Bandiera), il 25 aprile, il 21 maggio (Diversità culturale), 12 giugno (Lavoro minorile), 4 ottobre (Dialogo tra cultura e religioni), 18 dicembre (Migranti). L’iter è partito, sono coinvolti gli assessori Rizzo Nervo, Bugani e Clancy oltre alla delegata metropolitana Capasso, all’imminente incontro con le associazioni di riferimento dovrebbe seguire l’esame nella capigruppo di maggioranza e poi l’approdo in Consiglio. LA MANOVRA Non è per niente convinta della manovra del Comune la consigliera Francesca Scarano, capogruppo a Palazzo d’Accursio della Lega: "Verso le priorità del sindaco Lepore annunciate durante la presentazione delle linee di mandato e su una eventuale ipotesi di modifica statutaria che introduca lo ius soli la nostra posizione è netta e contraria per una serie di motivi – argomenta Scarano –. In primis non è una materia di competenza locale bensì nazionale per cui è ovvia la strumentalità. Inoltre va ricordato al sindaco che è chiamato a rappresentare tutti i cittadini non solo il suo partito. Così come gli va ricordato che l’Italia è la nazione europea che concede più cittadinanze agli extracomunitari". Infine il richiamo della leghista ai problemi secondo lei più pressanti. "Non cerchiamo di distogliere l’attenzione da altri temi relativi al nostro territorio quali i cantieri su infrastrutture mal pensate o le falle accumulate negli anni sui temi della sicurezza".

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