Dopo tre passi in avanti, a Cividale del Friuli, la Fortitudo fa un passo indietro. Reduce dal filotto di successi con Nardò, San Severo e Chiusi la formazione di Luca Dalmonte scivola in trasferta al termine di una prestazione collettiva in colore.
La giornata negativa non è solo per il ko, ma anche per la prestazione sottotono che Fantinelli e compagni hanno fatto registrare un brutto passo indietro. Tra alti e soprattutto bassi la Effe ha offerto, per altro come nelle ultime uscite, una prova incolore. Nell’ultima frazione di gioco dal -16 a cui era sprofondata la Fortitudo è arrivata a -3, più di nervi e di orgoglio che di tecnica.
Un passo indietro rispetto alle ultime prove dove, pur non scintillando, la Fortitudo aveva dimostrato maggiore solidità. Dal punto di vista tecnico la sfida di Cividale ha visto coach Dalmonte lanciare in quintetto Ygor Biordi, senza ottenere grandi risultati e lasciare invece Paolo Paci in panchina per tutto il confronto.
L’ex Urania Milano, partito fino a sabato sera sempre nello starting-five, è apparso finora ancora un pesce fuor d’acqua, per cui coach Dalmonte ha provato a cambiare i propri piani, lasciandolo fuori dalle rotazioni.
Una scelta tecnica che non ha portato frutti se chi doveva sostituire Paci non ha fatto meglio. La rosa attuale della Fortitudo è al momento questa e se non gira nemmeno Cucci allora le cose ovviamente si complicano sottocanestro.
A Cividale, l’energia dei locali, la tattica, ma anche l’atteggiamento in campo è stato sbagliato, con la squadra che troppo spesso ha cercato le iniziative individuale, piuttosto che il gioco di squadra, per risolvere una matassa di fili che nel corso della partita è andata sempre più ingarbugliandosi. Che dire poi della prestazione degli stessi leader offensivi designati che hanno fatto un passaggio a vuoto, lasciando che a provare a risollevare la situazione della Fortitudo fossero altri.
Filippo Mazzoni
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