GIUSEPPE
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Il commento. Basta un poco di ’Saele’: rivali in tilt

Il Bologna si affida al tiro 'ignorante' di Saelemaekers per conquistare l'Europa. Thiago Motta invita alla sfrontatezza per sorprendere gli avversari e raggiungere traguardi storici. Ultimo sprint per una stagione da incorniciare.

Tassi

Il tiro ‘ignorante” di Saelemaekers come emblema del Bologna nell’ultimo mese di campionato. Prendo a prestito un’ espressione cara al basket per definire il coraggio, la sfrontatezza e la buona sorte che hanno guidato la diabolica parabola del belga. Con quel gol all’Udinese il Bologna ha rimesso in piedi una partita complicatissima e strappato il pass aritmetico per l’Europa.

Ma nei sogni neppure più segreti del popolo rossoblù c’è la Champions, un traguardo che vale come uno scudetto per la gente del Dall’Ara.

L’invito al profeta Thiago è di essere, in questo rush finale meno metodico e più ’ignorante’. Il suo Bologna, calcisticamente inappuntabile, è stato oggetto di studio da parte di molti tecnici. E tutti stanno studiando gli antidoti al vorticoso e insistito possesso palla della banda Motta.

Ecco perché il Bologna deve affinare nuove armi, variabili tattiche e strategiche per sorprendere gli avversari. A cominciare dal Toro di Juric. Se la scheggia impazzita di Saelemaekers spostato a centrocampo, ha fatto saltare tutti gli equilibri di gioco, è perché rappresentava qualcosa di nuovo, un vento fresco e impetuoso nella griglia degli schemi. Ecco, negli ultimi quattro appuntamenti della stagione il Bologna ha bisogno di uomini che sappiano inventare dal nulla e spezzare gli equilibri. Alludo al piede caldo di Orsolini, a Calafiori, con i suoi raid incontenibili, ma anche al sinistro fatato di Lykogiannis e al talento di Saelemaekers, alle qualità di risolutore di Fabbian.

In questa prospettiva mi auguro un sollecito rientro di Odgaard, non solo per la fame di gol del danese, ma per la capacità di diventare un’alternativa tattica importante. Cross e lanci lunghi (proviamoci ogni tanto!) possono diventare il suo terreno di caccia.

Serve un ultimo sforzo, un colpo di reni che vale la storia, uno sprint che riannodi i fili con l’era dello scudetto. Per arrivare al traguardo tutto è lecito. Anche il calcio ’ignorante’ che Thiago non ama.

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