Maldini ricarica i sogni: "Ho conquistato Parigi. Metto il podio nel mirino"

Federico Nilo ha 23 anni: è uno dei punti di forza del gruppo sportivo Carabinieri. Nel contest di Rio de Janeiro ha conquistato il pass per andare ai Giochi 2024.

Maldini ricarica i sogni: "Ho conquistato Parigi. Metto il podio nel mirino"

Maldini ricarica i sogni: "Ho conquistato Parigi. Metto il podio nel mirino"

Porterà Bologna, i Carabinieri e il Poligono di via Agucchi ai Giochi di Parigi. Anche, per usare una vecchia metafora, lui Parigi la vedrà solo in cartolina. O, per usare un linguaggio e vocaboli al passo con i tempi, studiando con attenzione i social sulla smartphone. Federico Nilo Maldini, 23 anni, ci proverà. Lui e la pistola ad aria compressa (sulla distanza dei 10 metri) potrebbero anche salire sul podio. Perché non vedrà Parigi e non gusterà le sorprese del Villaggio olimpico? Perché le gare olimpiche del tiro a segno si svolgeranno nel centro di Châteauroux-Déols, un’area militare che si trova a 250 chilometri (a sud) dalla capitale francese.

Federico Nilo, sempre nei Carabinieri?

"Sempre".

La qualificazione olimpica vale un passaggio di grado nell’Arma?

"No, credo che le promozioni siano legate solo al podio. Anzi, all’oro olimpico".

Primo nel contest di Rio de Janeiro: quando ha capito che le si sarebbe spalancate le porte dei Giochi?

"Quando, nella gara a eliminazione, hanno annunciato il terzultimo no. I primi due andavano ai Giochi: li ho focalizzato la nuova situazione".

Subito festa?

"No, ero ancora in gara. Mi giocavo la possibilità di conquistare il primo posto e la medaglia d’oro. Logico che in quel frangente provassi soprattutto gioia e orgoglio. Mi sono sforzato di mettere tutto da parte".

E infatti.

"Ho vinto".

Come si immagina il Villaggio Olimpico?

"Domanda pertinente. Posso solo immaginarlo. La sede delle gare di tiro a segno saranno in un vecchio poligono militare. Ci sono già stato nel 2017. Ma è a due ore d’auto da Parigi".

Attorno al poligono?

"Il nulla. Anche se credo che qualcosa, in sette anni, visto anche l’arrivo dei Giochi, qualcosa sia cambiato".

Niente Villaggio, nessun incontro celebre.

"Ho vissuto qualcosa di simile ai Giochi del Mediterraneo in Algeria. Ho conosciuto Vito Dell’Aquila del taekwondo".

Non potrà vedere gli assi dell’atletica e del basket. Nemmeno Sinner.

"Ecco, vedere Jannik mi sarebbe davvero piaciuto. E’ un campione".

Gli avrebbe chiesto un selfie?

"Questo no, anzi, mai".

Perché?

"Vedere grandi campioni non mi dispiacerebbe. Però mi vergognerei un po’. Incontrano tante persone. Non mi conoscono. Mi sentirei inopportuno. Quasi uno scocciatore".

Se vince una medaglia ai Giochi, magari dopo fermano lei.

"No, lo so. Sono abbastanza riservato. Sono poco social. Il mio è uno sport di nicchia. Certo che una medaglia potrebbe contribuire a farlo crescere. Non mi dispiacerebbe".

E’ rientrato dal Brasile, adesso cosa cambia?

"Credo nulla. Devo recuperare sonno, energie. E anche risolvere una forma allergica che si è trasformato in raffreddore".

Niente Parigi: che fa, si regala una vacanza dopo i Giochi?

"Sì, ma non in Francia. Andrò in Mozambico, dove lavora la mamma della mia fidanzata. Vorrei visitare il Kruger Park".

Vuol sempre fare l’allenatore?

"Sempre. Mi permetterebbe di restare nei poligoni, che sono il mio mondo".

Ma ha solo 23 anni.

"Lo so, ma sto pensando al futuro, a fine carriera".

Allena sempre la sua fidanzata?

"Sì, alleno Carlotta".

Progetti matrimoniali?

"Ci conto".

A Parigi, anzi a Châteauroux-Déols per…

"Vincere. Quando vado in pedana vorrei sempre vincere. Ma è meglio precisare un aspetto".

Quale?

"Ho detto vincere, ma in realtà vorrei terminare le gare soddisfatto del mio rendimento, del mio percorso. Arrivasse anche la medaglia, sarei più contento. Ma fare il proprio dovere sarebbe fantastico".

Dediche particolari dopo questa meritata qualificazione ai Giochi?

"A mamma Marilena, a papà Stefano, alla mia fidanzata Carlotta e alla sua famiglia".

Se dovesse vincere una medaglia a Parigi, magari la chiamano al Quirinale. E, nel caso, dovrebbe incontrare Mattarella.

"Le mie sensazioni non cambierebbero".

Ovvero?

"Mi sentirei quasi imbarazzato, Mi vergognerei anche un po’. Ma incontrare il presidente della Repubblica, anche per quello che rappresenta, sarebbe motito d’orgoglio e un’emozione fortissima".

A proposito di emozioni…

"Sì, una per volta. Prima ci saranno i Giochi. Voglio godermeli. Se poi sarò anche protagonista sarebbe fantastico".

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